Italia
Stili di vita sobri, una sfida che ci riguarda da vicino
Ad aprire i lavori il 15 giugno, nella Sala dei Duecento di Palazzo della Signoria, saranno il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, e mons. Claudio Maniago, vescovo ausiliare della diocesi di Firenze. Il 16 giugno il Forum si sposta, fino alla conclusione, all’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; nella sessione mattutina il teologo Luigi Lorenzetti, terrà una relazione su «Etica e consenso informato dei cittadini», verrà poi presentato il progetto sull’impronta ecologica, mentre Edo Ronchi, vicepresidente della Commissione ambiente del Senato, illustrerà le Indicazioni internazionali sulla sostenibilità locale e la Carta di Aalborg.
Domenica 17 si terrà una tavola rotonda sulla «Gestione sostenibile dei materiali e dell’energia», nel corso della quale verranno presentate le esperienze ed i progetti futuri di alcune delle realtà che, in diversi ambiti, hanno deciso di adottare i principi della sostenibilità come linea di condotta per le proprie attività. Nella sessione pomeridiana, alla presenza della viceministro agli Affari Esteri, Patrizia Sentinelli, che interverrà sulla sostenibilità nei programmi di cooperazione internazionale, verrà presentata l’esperienza dei «Cenacoli ecologici» che stanno sorgendo in varie Regioni.
AZIONI PREVISTE
1. Calcolo dell’impronta ecologica per 500 famiglie di ciascuna di tre diocesi scelte (una del sud, una del centro ed una del nord), sollecitate dai parroci al fine di sviluppare una consapevolezza ed un senso di responsabilità verso il creato. Adesione volontaria di millecinquecento famiglie. L’azione comporta: funzione educativa e informativa delle parrocchie; stimolare nuovi stili di vita più sobri e responsabili verso il creato e verso il prossimo; invito a destinare i risparmi conseguiti (totalmente o almeno in parte), ai poveri o ad altre iniziative sociali della parrocchia.
2. Raccolta, verifica dei risultati e redazione di un rapporto di sintesi con lo scopo di: avere un quadro statistico della sostenibilità degli stili di vita delle famiglie; conoscere la situazione della parrocchia per diffondere azioni mirate di sensibilizzazione specifica rispetto alle criticità identificate; identificare i comportamenti dominanti di maggiore impatto ambientale e le specifiche situazioni che influenzano gli stili di vita (es.: livello di istruzione, professione, età, ecc.).
3. Elaborazione di un Manuale per la Salvaguardia del Creato che le parrocchie si impegneranno a distribuire ed a presentare ai parrocchiani attraverso incontri seminariali organizzati in collaborazione con gli operatori del progetto. Il manuale conterrà, oltre ad una parte introduttiva di educazione all’etica della salvaguardia del creato, curata dalla Cei, tutta una serie di consigli, indicazioni e proposta di azioni pratiche ed interventi tecnici volti a ridurre l’impatto ambientale, fra cui: orientamento all’acquisto di elettrodomestici efficienti, indicazione di soluzioni per il miglioramento dell’efficienza energetica della casa, orientamento ad acquisti «verdi», invito alla mobilità sostenibile, consigli pratici per la riduzione dei rifiuti, indicazioni per un corretto uso dell’acqua.
4. La Parrocchia come esempio: identificazione degli interventi migliorativi da attuare nelle sedi parrocchiali. Come pesare meno sull’ambiente; efficienza ambientale ed equità, le due gambe della sostenibilità: destinazione dei risparmi economici ad azioni di solidarietà verso il Terzo Mondo.
5. Coinvolgimento di Esco (Energy Service Companies) per audit energetico, progettazione esecutiva degli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, delle strutture della parrocchia e presso le famiglie che hanno aderito al calcolo dell’impronta ecologica: finanziamento degli interventi con il meccanismo delle Esco; gli interventi attuati devono essere illustrati ai parrocchiani con pannelli informativi e depliant perché ne seguano l’esempio; valutazione della riduzione dell’impronta ecologica conseguita.
6. Verifica ed aggiornamento del calcolo dell’impronta ecologica dopo un anno.
IL PROGRAMMA