Italia
Stili di vita: Istat, in eccesso di peso un bambino italiano su 4
Stando ai dati diffusi, l’eccesso di peso è più frequente tra i bambini di 3-10 anni, età in cui si raggiunge il 30,4%. Al crescere dell’età, il sovrappeso e l’obesità diminuiscono, fino a toccare il valore minimo tra i ragazzi di 14-17 anni (14,6%).
L’eccesso di peso tra i minori, rileva l’Istat, aumenta significativamente passando da Nord a Sud (18,8% Nord-ovest, 22,5% Nord-est, 24,2% Centro, 29,9% Isole e 32,7% Sud). Le percentuali sono particolarmente elevate in Campania (35,4%), Calabria (33,8%), Sicilia (32,5%) e Molise (31,8%) (Tavola 2).
Nel tempo l’eccesso di peso diminuisce in quasi tutte le Regioni, anche se le graduatorie rimangono sostanzialmente invariate, con le regioni del Mezzogiorno nelle posizioni apicali.
Nei Paesi dell’Ue, in media, è obeso quasi un bambino su otto tra i 7 e gli 8 anni. Cipro (20%), Italia (18%), Spagna (18%), Grecia e Malta (17%) mostrano i valori più elevati; Danimarca (5%), Norvegia (6%) e Irlanda (7%) quelli più bassi. Tra il 2007-2008 e il 2015-2017 il tasso di obesità tra i bambini di 7-8 anni risulta in diminuzione in diversi paesi dell’Ue, in particolare in Portogallo, Slovenia, Grecia e Italia (-4 punti percentuali); tuttavia in Grecia e Italia i livelli rimangono ancora elevati.
Nel 2017-2018 sono circa 5 milioni 30mila i ragazzi di 3-17 anni che praticano nel tempo libero uno o più sport (59,4% della popolazione di riferimento). Il 52,5% lo fa con continuità e il 6,9% saltuariamente. Il 17,1% dei ragazzi (circa un milione 450mila), pur non praticando uno sport, svolge un’attività fisica come passeggiare per almeno due km, nuotare, andare in bicicletta o altro. I bambini e i ragazzi che non praticano alcuno sport o attività fisica nel tempo libero sono, invece, un milione 925mila, pari al 22,7% della popolazione di 3-17 anni. Tale quota è particolarmente elevata tra i bambini di 3-5 anni (46,1%).
Nel tempo, rileva l’Istat, la pratica sportiva ha coinvolto sempre più persone, soprattutto quella di tipo continuativo che è passata dal 47,1% del 2010-2011 al 52,5% del 2017-2018. L’aumento ha interessato in misura più marcata le ragazze, specialmente nella fascia 3-10 anni (+7,7%).
Dal report emerge che sono soprattutto i ragazzi che vivono in famiglie con status socioculturale più basso a presentare i livelli più elevati di sedentarietà: non pratica sport né attività fisica il 32,1% di quanti vivono in famiglie i cui genitori hanno al massimo la scuola dell’obbligo contro il 12,9% di chi vive in famiglie in cui almeno un genitore è laureato. Il titolo di studio dei genitori è uno degli aspetti del contesto famigliare che hanno una ricaduta sul peso dei figli: si osserva che tendono a essere maggiormente in sovrappeso o obesi i bambini e ragazzi che vivono in famiglie con risorse economiche scarse o insufficienti, ma soprattutto in quelle in cui il livello di istruzione dei genitori è più basso. Inoltre, bambini e ragazzi che vivono in famiglie in cui almeno uno dei genitori è in eccesso di peso tendono a essere anche loro in sovrappeso o obesi.
Nel periodo 2016-2017, il 74,2% dei bambini e degli adolescenti consuma frutta e/o verdura ogni giorno, ma solo il 12,6% arriva a consumarne 4 o più porzioni (11,4% nel 2010-2011). Elevata anche la quota di quanti consumano quotidianamente dolci (28,3%), bevande gassate (24,9%) e snack salati (13,8%). Lo ha reso noto oggi l’Istat diffondendo il report «Stili di vita di bambini e ragazzi» per gli anni 2017-2018.
Negli ultimi anni, rileva l’Istat, il consumo giornaliero di bevande gassate è diminuito molto (dal 31% del 2010-2011 al 24,9% del 2016-2017), mentre per i dolci (dal 29,7% al 28,3%) e soprattutto per gli snack salati il calo è decisamente più modesto (dal 15,1% al 13,8%). Il consumo giornaliero di snack salati è più elevato nella fascia 11-17 anni, mentre tra i bambini di 3-10 anni si consuma più frutta e verdura.
A livello territoriale i consumatori di snack salati sono di più nel Mezzogiorno e nel Nord-ovest (rispettivamente il 16,3% e il 15,7%); per quanto riguarda invece i dolci e le bevande gassate le percentuali più elevate si registrano nelle regioni del Nord (32,3% consumo di dolci e 26,6% bevande gassate) e nelle Isole (27,7% consumo di dolci e 28% bevande gassate). Quanto ai comportamenti alimentari più salutari, il consumo quotidiano di frutta e verdura è più elevato nelle Isole (76,6%), nel Nord-ovest (76,4%) e al Centro (75%); considerando almeno 4 porzioni al giorno le quote più alte si registrano al Centro (15,1%) e al Nord (14,1%), mentre sono decisamente più basse nel Mezzogiorno (8,3% Sud; 11,3% Isole).
«Con riferimento alle abitudini alimentari – spiega l’Istat – appare evidente l’influenza delle caratteristiche socioculturali dell’ambiente familiare: più elevato è il titolo di studio conseguito dai genitori più accurato è l’aspetto nutrizionale dei bambini in termini sia di consumo quotidiano di frutta e verdura e sia di adeguatezza nelle quantità consumate giornalmente».