Cultura & Società
Stella Maris, festa del «Green day» a Calambrone. Curare con fiori e piante
Sabato 8 giugno alle 10, a Calambrone, presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris si terrà anche questo anno la Festa del «Green Day», giornata dedicata alla sensibilizzazione sul valore educativo, terapeutico e sociale delle attività di floricultura all’ interno del giardino dell’Istituto, nell’ambito del progetto «Coltiviamo…ci» coordinato dalla dr.ssa Maria Mucci, responsabile del nostro centro di riferimento regionale per le urgenze psicopatologiche in età evolutiva (Unità operativa semplice nell’ambito della Unità operativa complessa di psichiatria e psicofarmacologia dell’Età evolutiva, diretta dal dr. Gabriele Masi)
L’evento di sabato si aprirà l’inaugurazione di una serra da poco installata nel giardino della Fondazione (dopo la realizzazione, negli anni precedenti, di due aiuole terapeutiche, «Il Giardino dei bei pensieri» e «L’aiuola dell’Armonia», di un piccolo spazio dedicato all’orto ed, infine, della messa a dimora di trenta alberi da frutto). Un progetto che prosegue con entusiasmo, grazie anche al prezioso contributo di Riccardo e Paola (gestori dell’azienda Ghiomelli di Livorno) e al supporto di Maria Teresa Locci (volontaria dell’Associazione «Pensiamo in Verde» di Pisa).
Come spiegano gli operatori: «Nel giardino i bambini e i ragazzi ricoverati (o che accedono in regime diurno) hanno la possibilità di conoscere una varietà di fiori, piante orticole, erbe aromatiche, sperimentare semplici attività, come la semina, il trapianto, la propagazione per talea nonché seguire le fasi del processo di crescita della pianta sentendosi parte attiva del successo ottenuto. La serra, in tal senso, darà nuove opportunità, reali e simboliche, a questo percorso ortoflorocolturale arricchendo le esperienze di continuità e di gruppo. La serra è, infatti, per noi non solo un luogo che serve per coltivare, ma è una delle «stanze» del giardino, ovvero un spazio investito di multipli significati, di stimolo a fare, a fare insieme e di essere nel fare; le attività all’interno della serra e in giardino offrono la possibilità ai ragazzi degenti di trascorrere momenti all’aperto che arricchiscono i ritmi quotidiani nella routine ospedaliera. Riscoprire una diversa dimensione relazionale, occupandosi di floricoltura nel giardino dell’Ospedale, rappresenta la principale finalità del progetto «Coltiviamo…ci«: arricchire la funzione educativa e terapeutica del contesto di cura per i minori ricoverati e le loro famiglie insieme agli operatori sanitari».
Nel corso della mattinata sono previsti altri momenti di condivisione ed intrattenimento grazie alla collaborazione dell’Associazione Cuochi Pisani, alla presenza dei clown Libecciati di Livorno e del coro «Canta che ti passa»
Sarà una giornata aperta a tutti all’insegna della riscoperta e della valorizzazione di rinnovati spazi e attività di cura.
«Il contatto con la natura, insieme ad altre attività effettuate dai ragazzi con gli operatori (educatori professionali, riabilitatori psichiatrici e operatori socio sanitari), diviene una modalità esperienziale di apprendimento che consente di sperimentare ed esercitare la cura della bellezza, lo sviluppo del senso di gruppo e di appartenenza ad un ambiente accogliente che restituisce valore e che merita rispetto. Tutto questo racchiude un enorme valore simbolico: preparare il terreno, seminare, annaffiare, estirpare erbacce, prendersi cura della pianta, raccoglierne i frutti consente di entrare in contatto con la fatica, prendere coscienza dello scorrere del tempo e di poter essere responsabili di un «cambiamento» rafforzando l’autostima e la possibilità di riacquisire un ruolo attivo nella vita anche attraverso il gruppo.
«Quest’anno abbiamo voluto sottolineare ancor più il bisogno di «educare alla vita interiore» attraverso il laboratorio poetico – proseguono gli operatori -: insegnare tecniche per esprimere versi significa esercitarsi a guardare le piccole e grandi cose intorno a noi (anche il giardino e la natura!) e dentro di noi (emozioni, pensieri, comportamenti) in modo nuovo favorendo l’emergere del bello e… dello stare bene. Il fine dell’educazione è far emergere l’armonia nella complessità… tirar fuori l’homo poeticus