Prato
Stefanino d’oro, Prato premia la sua tradizione
La cerimonia di premiazione ha avuto come ospite principale il ministro del lavoro Giuliano Poletti, che si è detto «felice di poter premiare aziende che danno “lavoro buono”. Questa – ha aggiunto – è davvero una buona iniziativa perché premia non solo chi dà lavoro e ha fatto innovazione, ma allo stesso tempo si premiano imprese che nella loro relazione hanno al centro la persona, i lavoratori e il rispetto delle regole. Oggi abbiamo premiato aziende che hanno una lunga storia e ciò dimostra che chi lavora nelle regole ha buoni risultati imprenditoriali. Questo significa – ha detto il Ministro – che non bisogna infrangere le regole per sopravvivere. Io non ho mai visto una impresa che cresce e che cresce bene infrangendo le regole».
Grande soddisfazione è stata espressa dai titolari delle tre aziende vincitrici. Il presidente Cap Giuseppe Gori ha ringraziato i 332 soci e gli oltre quattrocento lavoratori della cooperativa che dal 1945 permette ai pratesi di spostarsi in città e non solo. «L’impegno continua, anzi aumenta – ha detto Gori – dal 2013 a oggi con il consorzio CTT abbiamo acquistato 50 nuovi bus e altri dieci sono in arrivo, per un totale di 7 milioni e 300mila euro». Il Presidente ha anche accennato alla gara per il trasporto pubblico regionale che vede contrapporsi il consorzio di imprese toscane, tra cui Cap, e i francesi Ratp: «Il nostro competitor non è una impresa ma un ente dello Stato francese, vorrei che non solo i giudici, a cui abbiamo fatto ricorso, ma anche la politica riflettesse su questo punto – ha osservato Gori – perché si rischia di perdere esperienze, professionalità e voglia di fare presenti nei nostri territori».
Per il Lanificio Cangioli hanno ritirato il premio i fratelli Vincenzo e Sabina Cangioli, la quinta generazione al comando di una azienda presente a Prato fin dalla metà dell’Ottocento. Vincenzo, visibilmente emozionato, ha voluto ricordare il padre per «il continuo insegnamento dell’onestà e del rispetto delle persone». L’imprenditore ha voluto ringraziare anche Prato, «perché la spinta all’innovazione viene da questa città, che tutti i giorni ci sprona a essere dinamici e competitivi».
Sul palco anche i quattro fratelli Pandolfini, Francesco, Marcella, Elisabetta e Letizia, titolari del Biscottificio Antonio Mattei, meglio conosciuto a Prato e nel mondo con il nome di «Mattonella». «Siamo il negozio più antico della città – ha detto Francesco Pandolfini, ricordando che a breve ricorreranno i 160 anni dall’apertura del forno che produce i biscotti di Prato – e per noi è un grande orgoglio ricevere questo Premio, che ci stimola e sprona a fare sempre meglio. La nostra azienda prende vita dalle persone che ci lavorano. Tramite loro la tradizione del biscotto di Prato è arrivata fino ai nostri giorni».