Toscana
STATUTO REGIONALE: MONS. MANIAGO, «NESSUNA APERTURA AD EQUIPARAZIONE TRA FAMIGLIE E CONVIVENZE»
Nessuna apertura dai vescovi toscani, come qualcuno ha pensato di interpretare, a forme di riconoscimento e di equiparazione tra famiglie e convivenze non matrimoniali. È quanto dichiara mons. Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze, in un’intervista rilasciata al Sir sulla sua recente nomina a delegato per l’Osservatorio giuridico legislativo della Conferenza episcopale toscana (Ogl). Nell’intervista mons. Maniago si sofferma sul contributo offerto dall’episcopato toscano in materia di Statuto regionale, recentemente approvato in seconda lettura del Consiglio regionale: Oltre ai temi della solidarietà e della sussidiarietà, intesi non solo per equilibrare i rapporti di potere e collaborazione tra Stato, Regione e altre realtà istituzionali, ma anche per avvicinare in modo più concreto le stesse istituzioni locali alla gente, il nodo che maggiormente ha preoccupato l’episcopato toscano è quello della famiglia. Prima dell’approvazione dello Statuto in seconda lettura i vescovi toscani hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio regionale in cui si esprimeva preoccupazione sul tema delle coppie di fatto.
Si è chiesto con forza – precisa mons. Maniago – che nello Statuto emergesse chiaro il favor familiae’ espresso dalla normativa costituzionale, che riconosce, sostiene e valorizza la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna. Al tempo stesso si è insistito sulla necessità di evitare ogni indebita equiparazione tra famiglie e convivenze non matrimoniali, fermi restando i diritti-doveri inalienabili e costituzionali di ogni persona.