Toscana
Statuto e legge elettorale, Consiglio alla stretta finale
Piero Pizzi, presidente della Commissione Statuto, innanzitutto sottolinea i punti cruciali della riforma elettorale regionale. «Bisogna migliorare osserva Pizzi alcuni aspetti. Primo fra tutti la rappresentanza politica di tutte le province della Toscana. Poi, l’elezione diretta dei consiglieri regionali e non più tramite il listino che è legato all’elezione del presidente della Giunta. Infine, il rafforzamento del principio delle pari opportunità». La futura nuova legge elettorale della Regione pur avendo un rapporto stretto con il nuovo statuto è sganciata da esso e sarà votata come un testo autonomo ma in una fase immediatamente successiva.
Sulla questione del tipo di maggioranza utile per approvarla, Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale, si dice d’accordo nel ritenere che sia sufficiente la maggioranza semplice. «Obbligare il consiglio ad esprimersi sulla nuova legge elettorale con una maggioranza qualificata spiega il presidente del consiglio regionale è cosa diversa dal cercare su di essa un ampio consenso dell’assemblea che è cosa auspicabile e da perseguire».
Quanto all’ipotesi di sganciare l’elezione del consiglio da quella del presidente della giunta, che potrebbe anche determinare in assemblea una maggioranza diversa da quella che legittima l’esecutivo un pò come avviene per il Senato ed il presidente Usa e quindi con un forte potere di controllo, Nencini osserva che «sotto il profilo della tecnica giuridica questo sarebbe possibile». «Sul piano politico però aggiunge penso invece che consiglio e presidente della giunta debbano essere tenuti in relazione stretta». «Il mio essere favorevole all’elezione diretta del presidente della giunta spiega si collega strettamente con il potenziamento delle funzioni dell’assemblea legislativa; non può esserci separazione; non a caso, siamo partiti dalla revisione dell’articolo 12, quello sulle funzioni di controllo del consiglio».
LISTINO SÌ, LISTINO NO. Nella legge elettorale attualmente vigente il premio di maggioranza è appannaggio di un «listino» regionale collegato al candidato presidente. La nuova proposta di legge elettorale prevede l’abolizione del listino: il premio viene attribuito direttamente e proporzionalmente alle liste della coalizione vincente.
VOTO DI PREFERENZA. Sulla scheda elettorale per le elezioni regionali, fino all’ultima consultazione, era possibile indicare la preferenza per uno dei candidati consiglieri di una delle liste collegate al candidato presidente. Da alcune forze politiche (in particolare i Ds) arriva la proposta di abolire il voto di preferenza bloccando il voto dei cittadini alle indicazioni dei partiti che dovrebbero, in vista delle consultazioni, svolgere le «primarie».
ALTRE QUESTIONI APERTE. Oltre al voto di preferenza ci sono altre questioni aperte. La prima l’elezione diretta o l’indicazione/designazione del Presidente della Giunta dalla quale poi consegue l’eventuale ritorno alle urne in caso di decadimento del Presidente stesso. In secondo luogo, l’ampiezza del Consiglio regionale. C’è sostanziale accordo per aumentare il numero dei consiglieri per sopperire alle maggiori competenze delle Regioni: le proposte vanno dai 60 agli 80 consiglieri rispetto ai 50 attuali.