L’Associazione Scienza & Vita prende atto con disappunto della sentenza emessa dal Tar Lazio, in relazione all’asserito diritto di rifiutare alimentazione e idratazione artificiali. Sebbene il Tar Lazio abbia ritenuto inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione, in quanto trattasi di diritti soggettivi si legge in una nota – afferma comunque principi che, tra l’altro, introducono l’abbandono di cura’, ovvero di quelle forme come alimentazione e idratazione che sono da considerare sostegno vitale e non terapie. Si disattenderebbe, altrimenti, il fondamento della relazione medico-paziente che si basa sul dovere di cura’, ovvero della presa in carico di ogni persona ancor più nelle gravi disabilità o in stati terminali, senza per questo ricorrere ad accanimenti o abbandoni eutanasici. In questo modo, per Scienza & Vita, si introduce una cultura per il diritto a morire – avallato da volontà ricostruite – a fronte del favor vitae di rango costituzionale, e si contraddicono la Costituzione Italiana, il Codice deontologico dei medici, la Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità. Di qui la richiesta di un’assunzione di responsabilità che impedisca il piano scivoloso di una cultura eutanasica dissimulata da una falsificante interpretazione del principio di autonomia.Sir