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«Stati Generali» per un futuro sostenibile delle Apuane

Dopo l’addio di Massa ai suoi due cavatori morti nella cava di Colonnata, è toccato a Carrara dare l’ultimo saluto al sessantunenne Carlo Morelli, morto schiacciato da un carico di lastre. Alla sua età era lavoratore interinale, quindi precario, ma avrebbe dovuto firmare a breve un contratto a tempo indeterminato. L’ennesimo lavoratore del lapideo che ha perso la vita nell’area apuana.Ma il marmo e le cave non sono nel mirino solo per questo. Da anni, infatti, è crescente l’allarme degli ambientalisti per la devastazione causata da un’escavazione selvaggia. Uno scempio territoriale che viene considerato come il più grave d’Europa e su cui un paio d’anni fa si scatenò un vivace dibattito, legato al Piano paesaggistico della Regione Toscana, tutt’altro che sopito dopo la sua approvazione. Per questo un coordinamento di associazioni composto da Cai, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Rete dei comitati per la difesa del territorio, Società dei Territorialisti, Salviamo le Apuane e Salviamo le Alpi Apuane ha convocato per sabato 14 maggio alle 9,30 a Pietrasanta, presso il Chiostro di Sant’Agostino, gli “Stati Generali delle Alpi Apuane”, giornata di riflessione sulle potenzialità del territorio per un futuro finalmente sostenibile, con un dibattito pomeridiano aperto alle associazioni di categoria, industriali del marmo compresi. Ne parliamo in questa intervista cn Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana, che al mattino presenterà il Manifesto degli Stati Generali di cui sarà proposta la sottoscrizione a fine lavori.Intervista di Marco Lapi. Montaggio di Matteo Fagioli