Vita Chiesa
Sostentamento del clero: a Roma 218 Istituti diocesani per uno sguardo sul sistema
Il convegno ha per tema «Una missione al servizio della Chiesa». Il presidente dell’Icsc, mons. Giovanni Soligo, aprendo i lavori ha fatto notare che «il compito degli Istituti diocesani e anche di quello Centrale è forse poco visibile e anche un po’ ingrato, ma prestiamo un grosso servizio a un sistema cui fanno capo 32.500 preti». Ogni anno il «sostentamento del clero» comporta oneri totali per 420 milioni di euro, per la maggior parte sotto forma di stipendi ai preti, parroci e vescovi in servizio e di pensioni agli stessi, allorché lasciano la pastorale attiva. L’Istituto centrale eroga anche l’assistenza integrativa sanitaria, attraverso apposite convenzioni assicurative. La copertura di questi oneri deriva – ha spiegato il direttore generale Carlo Bini – per l’86,60% dall’ «8 per mille», per il 10,27% dai proventi dei beni dei singoli Istituti diocesani e per il 3,33% dalle erogazioni liberali dei singoli cittadini.
I 218 Istituti diocesani per il sostentamento del clero hanno varia dimensione, secondo il numero degli assistiti. Si pone così un problema di gestione non soltanto dei beni patrimoniali e dell’insieme di stipendi e pensioni erogate, ma anche del personale addetto. Al convegno ne ha parlato il direttore del personale dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero (Icsc), Claudio Malizia, secondo il quale «anche in ambienti come i nostri, che sono ecclesiali, occorre valorizzare le competenze dei singoli, mostrando una flessibilità e adattabilità alle esigenze del momento che contraddistingue i sistemi aziendali di successo». Nel caso degli Istituti diocesani – ha aggiunto – «la motivazione e soddisfazione del personale che vi presta attività lavorativa vanno di pari passo con la capacità di rispondere ai bisogni degli assistiti».
Il direttore dell’Icsc, Carlo Bini, ha poi illustrato l’imponente lavoro di revisione informatica e funzionale dell’istituto «che sta operando per mettersi in rete con tutti gli istituti del territorio. Per questo occorre una visione sistemica e strategica – ha aggiunto – collegandosi progressivamente anche con le banche, l’Inps, la ‘Cattolica Assicurazione’ e gli altri enti con cui interagiamo». «Scopo finale di questo lavoro è quello di poter avere in tempo reale il quadro della situazione di ogni prete in ogni diocesi italiana», ha sottolineato.
«I preti oggi sono sottoposti a diverse urgenti e nuove sollecitazioni e si impone un’attenzione particolare al territorio, anche alla luce della crisi in atto che interpella tutti, compresa la Chiesa, e domanda risposte condivise»: così il presidente dell’Icsc, mons. Giovanni Soligo, ha affrontato con «sguardo approfondito» il sistema del «sostentamento del clero», nei suoi aspetti organizzativi, gestionali e amministrativi. Nelle tre giornate dei lavori, che proseguiranno fino a mercoledì 6 febbraio, verranno affrontati, tra gli altri, temi quali la gestione finanziaria, la valorizzazione dei patrimoni mobiliari e immobiliari, le normative urbanistiche, i sistemi tributari, la formazione degli addetti. «Siamo chiamati a rinnovarci per rispondere alle sfide in atto – ha aggiunto mons. Soligo – confermando uno stile basato sulla fedeltà, trasparenza, onestà. Se la normalità non fa notizia, qualsiasi irregolarità, anche fosse lieve, è esposta immediatamente all’opinione pubblica, con gravi conseguenze per la vita della Chiesa». Il presidente ha indicato nell’adeguata «gestione delle risorse» di cui dispongono gli Istituti, un dovere, specie in questo tempo di crisi. Ha anche invitato a rapporti stretti con gli Enti locali «per essere attori dello sviluppo ed evitare azioni speculative».