Firenze

Sono rientrati i quaranta preti fiorentini pellegrini in Terra Santa col cardinale Betori

È stato il card. Betori a fare la proposta ai preti della sua diocesi. «Il pellegrinaggio in Terra Santa – spiega l’Arcivescovo – serve a ridare un fondamento alla storicità del nostro credo. Riflettere che in questo luogo 2000 anni fa è avvenuto ciò che è oggetto della nostra fede è decisivo per non ridurla soltanto a delle idee, ma ritrovarla in quella che è la sua dimensione più autentica che è la dimensione storica». Proporre il pellegrinaggio ai sacerdoti ha inoltre una serie di altre valenze. «Anzitutto quella di poter vivere fra loro e con il loro vescovo alcuni giorni – illustra il card. Betori –  evento molto raro dato l’impegno pastorale nelle parrocchie e non solo. Un’esperienza fatta insieme fra sacerdoti è sempre molto bella e serve a dare concretezza a quella dimensione del presbiterio che affermiamo di principio, ma che di fatto sperimentiamo poche volte solo in alcune celebrazioni – aggiunge l’Arcivescovo. Il pellegrinaggio in Terra Santa è inoltre un’esperienza fortemente spirituale, un’occasione importante per far riemergere le ragioni del nostro ministero. Infine – conclude il card. Betori – questa settimana mi ha dato la possibilità ogni giorno di dettare una mia riflessione sul mio rapporto con il clero e sullo svolgere il loro ministero a Firenze». Nella settimana che li ha portati a Nazareth, Betlemme e Gerusalemme non sono mancati maltempo e un po’ di fatica «Ci siamo svegliati sempre molto presto per pregare, o raggiungere alcuni luoghi santi – racconta l’Arcivescovo – abbiamo avuto pioggia e freddo, ma niente ha scoraggiato i miei sacerdoti con i quali in questi giorni, durante il cammino, ho potuto anche parlare di questioni personali, problemi delle parrocchie, avere uno scambio di idee su alcuni temi».

Nel corso del pellegrinaggio il gruppo ha fatto anche visita al Caritas Baby Hospital di Betlemme, dove suor Gemma ha raccontato le difficoltà quotidiane nel prendersi cura di tantissimi bambini e delle loro mamme che non hanno un’adeguata assistenza sanitaria. Molto interessante anche l’incontro con il vescovo ausiliare di Gerusalemme che ha chiesto di pregare e di incentivare i pellegrinaggi per sostenere la comunità cristiana.