Vita Chiesa

SONO 27 I MISSIONARI CATTOLICI UCCISI NEL 2005, 12 IN PIU’ DEL 2004

Un Vescovo, 20 sacerdoti, 2 religiose, 2 religiosi e un laico sono stati uccisi nel 2005 secondo un dossier pubblicato, come ogni anno, dall’agenzia Fides della Congregazione Vaticana per l’Evangelizzazione dei Popoli. Ai 26 presenti nell’elenco, l’agenzia cattolica Zenith, citando una notizia MISNA del 30 dicembre, aggiunge una suora elvetica uccisa la settimana scorsa in Sudafrica. “Il conteggio non riguarda solo i missionari ‘ad gentes’ in senso stretto – precisa Fides – ma tutto il personale ecclesiastico ucciso in modo violento o che ha sacrificato la vita consapevole del rischio che correva, pur di non abbandonare il proprio impegno di testimonianza e di apostolato. Alcuni di loro sono stati trovati ore o giorni dopo il decesso, spesso vittime – almeno in apparenza – di aggressioni, rapine e furti perpetrati in contesti sociali di particolare violenza, degrado umano e povertà, che cercavano di alleviare con la loro presenza e la loro opera. Senza entrare minimamente in merito al giudizio che la Chiesa potrà dare di loro, li proponiamo come sempre al ricordo ed al suffragio di tutti per il generoso tributo dato alla crescita della Chiesa in ogni parte del mondo, al servizio della promozione umana e dell’evangelizzazione”.

Mentre nel 2004 fu l’Africa, con sei vittime, il continente in cui vennero colpiti più missionari (uno solo però di origine africana), nel 2005 sono stati l’America Latina e quella centrale a vedere la morte di 12 donne e uomini impegnati nelle missioni: 5 in Colombia, 3 in Brasile, 2 in Messico e altrettanti in Giamaica. Anche per terra d’origine delle vittime è l’intero continente americano a pagare il tributo più alto: 5 colombiani, due messicani, due statunitensi e un brasiliano. Altri 8 sono stati uccisi in Africa: 3 nella Repubblica democratica del Congo, 3 in Kenya, uno nella Repubblica del Congo (Brazzaville), uno in Nigeria. Quattro sono morti in Asia (3 in India e uno in Indonesia) e 2 in Europa (uno in Russia e uno in Belgio). Per zone d’origine, oltre alle 10 vittime americane, 7 erano asiatiche ( 5 indiane, una filippina e una indonesiana), 6 europee (tre italiane , due belghe e una slovacca) e tre africane (due del Congo R.D. e una nigeriana). Il Sud del mondo resta ancora una volta centrale in questo drammatico martirologio, sia come terra d’origine delle vittime sia come luogo del martirio.Misna