Toscana

SOMALIA, MOGADISCIO: MILIZIANI OCCUPANO PRINCIPALE OSPEDALE DELLA CITTÀ

I miliziani di Muse Sudi Yalahow, uno dei signori della guerra che fa parte della sedicente Alleanza contro il terrorismo, hanno occupato ieri sera l’ospedale di Keysaney, la principale struttura sanitaria nel nord di Mogadiscio. La MISNA lo ha appreso da fonti del Comitato internazionale della Croce Rossa in Somalia, che gestisce sia il Keysaney (attraverso la Mezzaluna Rossa), sia il Madina, l’altro grande ospedale di Mogadiscio, situato nella zona sud della città. Secondo le informazioni raccolte decine di uomini armati sono penetrati ieri nell’ospedale prendendo posizione intorno alla struttura e posizionando alcuni mitragliatori sul tetto dell’ospedale. “Ci sono 4 ‘tecniche’ (i fuoristrada con un mitragliatore montato sopra) nel parcheggio, mentre 5 uomini armati sono posizionati sul tetto che è stato tutto contornato di sacchi di sabbia” dice alla MISNA una fonte della Croce Rossa che ha chiesto di mantenere l’anonimato.

“L’ospedale – spiega la fonte – riveste un’importanza strategica fondamentale, visto che permette di controllare per un vasto raggio la zona circostante e soprattutto consente di tenere sott’occhio il quartier generale delle cosiddette Corti Islamiche, non molto distante”. L’edificio che oggi ospita l’ospedale di Keysaney era una vecchia prigione ed è contornato da un alto muro di cinta. Fonti della Croce Rossa contattate dalla MISNA smentiscono che i miliziani abbiano obbligato i pazienti a lasciare l’ospedale. “Circa la metà dei pazienti in cura presso il Keysaney sono stati dimessi ieri, altri, che non presentavano gravi ferite, hanno deciso di andarsene volontariamente anche a causa dei nuovi sviluppi” precisa la fonte.

“L’ospedale continua comunque a funzionare, medici e infermieri entrano ed escono e proseguono il loro lavoro, anche se certo la presenza di uomini armati non aiuta” aggiunge la fonte della Croce Rossa contattata dalla MISNA. In una nota diffusa stamani da Ginevra, il Comitato internazionale della Croce Rossa “condanna” la presa dell’ospedale sottolineando che tale gesto viola tutte le “leggi umanitarie internazionali”, i normali codici di condotta in tempo di pace e di guerra e lo stesso ‘Biri ma Geido’ il codice di comportamento in guerra della tradizione somala. Nella nota, la Croce Rossa chiede che “i combattenti vengano ritirati dall’ospedale il prima possibile”.

Dal 18 febbraio scorso, quando è esplosa la Battaglia di Mogadiscio tra i miliziani delle Corti Islamiche e quelli dell’Alleanza contro il terrorismo, almeno 300 persone sono morte e 1500 sono rimaste ferite, secondo le stime della Croce Rossa. In città per il momento regna una “calma tesa” e le armi tacciono ormai da quasi 72 ore.Misna