Toscana

SOMALIA, CHIUSA SENZA RISULTATI CONFERENZA RICONCILIAZIONE

“Per far avanzare il processo di riconciliazione in Somalia c’è un bisogno urgente di separare la soluzione della crisi politica dall’inquietudini legittime sul terrorismo nella regione (…) lottare contro il terrorismo in questo paese, vuol dire trovare un dialogo aperto e una vera riconciliazione tra tutte le parti”: lo ha detto oggi a Mogadiscio, l’inviato speciale delle Nazioni Unite Lansana Fall, giunto stamani nella capitale somala per partecipare alla cerimonia di chiusura dei lavori della Conferenza di riconciliazione iniziata il 15 luglio scorso e che, dopo 45 giorni di dibattiti non ha portato ad alcuno sviluppo significativo, viziata dall’assenza di quasi tutti i protagonisti del fronte antigovernativo. Durante la cerimonia di chiusura – la Conferenza si è conclusa perché sono terminati i fondi necessari a finanziarla e non perché abbia raggiunto qualcuno degli obiettivi prefissati – Fall ha quindi invitato il governo somalo (presente quasi al completo all’incontro) ad avviare “negoziati seri” con tutti i gruppi politici d’opposizione per riportare la pace in Somalia. Il massiccio dispiegamento di forze di sicurezza iniziato questa mattina all’alba lungo tutte le principali strade di Mogadiscio, sembrerebbe, almeno per il momento, aver garantito che la cerimonia di chiusura della conferenza si svolgesse senza gli episodi violenti che ne avevano caratterizzato l’apertura. Fonti locali fanno sapere che in mattinata si sono verificati solo un paio di attacchi con granate che hanno causato il ferimento di due civili. Nella prima, avvenute nei pressi della zona industriale, ignoti hanno lanciato alcune granate contro una caserma di polizia, mentre nel secondo episodio un gruppo di uomini armati è stato bloccato dalla polizia prima che attaccasse una caserma nel distretto di Wardhigley.Misna