Gli italiani sono solidali ma un po’ meno degli anni scorsi e molti sono compiacenti, ossia vorrei impegnarmi ma non posso. E’ uno dei dati che emerge dall’indagine Doxa Barometro della solidarietà degli italiani 2007, commissionata da Volontari nel mondo-Focsiv e presentata oggi a Roma, alla presenza del presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha interloquito con gli organizzatori. Il campione scelto riguarda 3060 adulti intervistati tra metà aprile e metà maggio 2007 e presenta conferme rispetto alle due indagini precedenti, ma anche alcune novità. Ai primi posti tra le emergenze segnalate dagli italiani vi sono la fame nel mondo (47%), la disoccupazione (40%), la pace nel mondo (39%) e il terrorismo (35%). Il 64% degli italiani chiede un aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo e suggerisce di trovare i soldi dalla riduzione delle spese militari (64%). Nove italiani su 10 (88%) ritengono necessaria la cancellazione del debito estero. Rispetto alle istituzioni a cui accordare fiducia, il 67% la ripone nelle ong, il 65% nella Chiesa e i missionari, il 62% nell’Unione europea e il 61% nell’Onu. Però la fiducia nelle ong non è gratuita ha spiegato il sociologo Valerio Belotti perché si accompagna ad una forte richiesta di trasparenza e rigore nell’utilizzo degli aiuti. Sulla disponibilità alla solidarietà emergono i dati negativi: gli italiani impegnati in attività solidali sono solo il 6%, i disponibili il 20%, i donatori solamente il 20%, i compiacenti (dicono che vorrebbero donare o impegnarsi ma mettono scuse) il 32% e gli estranei (ossia completamente disinteressati) il 22%. L’area della compiacenza’ è un gruppo numeroso ed esiste sempre spiega Belotti -. E’ però sensibile al clima politico, se più orientato verso la solidarietà o verso il cinismo. Per questo bisogna fare campagne di comunicazione per coinvolgerli. Un dato che può far discutere è che 8 italiani su 10 (81%, dieci punti in più rispetto a sei anni fa) ritengono che gli stranieri siano troppi rispetto alla capacità di assorbimento economiche e sociali. Solo il 47% pensa che gli immigrati siano una risorsa. Oramai prevale l’individualismo e l’incertezza del futuro secondo Maurizio De Paoli, di Famiglia Cristiana -. C’è lucidità nel riconoscere i problemi ma si delega agli altri la soluzione. Antonio Papisca, del Centro diritti umani dell’Università di Padova sottolinea invece che il 48% degli italiani è favorevole ad interventi dell’esercito italiano solo con le Nazioni Unite. Durante l’incontro è stato fatto uno Stand up per chiedere gli aumenti degli aiuti allo sviluppo, l’iniziativa portata avanti dalla Campagna Onu del millennio e che ha già visto 714.000 persone alzarsi in piedi.Sir