Nel sud Italia, dopo grandi eventi calamitosi quali il terremoto della Valle del Belice o quello dell’Irpinia, e poi ancora con gli sbarchi degli albanesi in Puglia, siamo stati invitati dalle autorità pubbliche, e in particolare dal dipartimento di Protezione civile a intervenire per dare una mano nella assistenza e nell’accoglienza. Si è così sviluppato un rapporto che dura ormai da molti anni e che ha favorito la nascita di Misericordie in quelle terre: lo ha detto al Sir il presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Gabriele Brunini, nell’intervista rilasciata all’indomani dell’assemblea nazionale svolta a Siderno, in Calabria. Attualmente ci sono 90 Misericordie in Sicilia, una ottantina in Campania, 30 in Puglia, – spiega Brunini – altre in Calabria tra le quali quella di Isola Capo Rizzuto che gestisce il centro di prima accoglienza S.Anna, che è il più grande a livello europeo, in collaborazione con la locale parrocchia. Il Sud si rivela quindi una terra fertile per far crescere l’albero del volontariato delle Misericordie che storicamente affonda le sue radici secolari in Toscana. Attualmente sono 758 le Confraternite e sezioni di Misericordia, presenti in tutta Italia, concentrate soprattutto al Centro e al Sud. I servizi socio-sanitari sono assicurati grazie anche a oltre 2.500 ambulanze e 1.000 mezzi speciali.Sir