Vita Chiesa
Solennità: Pietro e Paolo, espressione di pluralità nella Chiesa
È molto significativo che al fondamento dell’autorità della Chiesa ci sia una duplice radice, e cioè non Pietro soltanto, ma Pietro e Paolo, così come è molto importante che di Vangeli ce ne siano quattro e non uno solo, sebbene qualcuno, spinto dalla smania di semplificare, ci avesse provato con il Diatessaron, nel II secolo.
Due Apostoli, quattro Vangeli: il numero pari apre uno spazio incompiuto e indefinito, dove la trascendenza di Dio rimane non imprigionabile, e ogni cosa si rivela un punto di vista tra altri, massimamente autorevole, ma mai assolutizzabile.
Due Apostoli alla base della Chiesa Madre ci dicono che la Chiesa è nella sua essenza quello che Dio è nella sua essenza: dialogo.
Quattro Vangeli, con la difettosità tipica dei numeri pari, ci dicono che ne mancherà sempre un quinto: il tuo, quello che dovrai scrivere necessariamente tu sulla tua storia con il Signore.
Dunque nella Chiesa ci può essere pluralismo di visioni, perché la pluralità è sintomo di fecondità vitale e di accoglienza rispettosa.
Solo con questi elementi essenziali, che dicono la sincerità dell’amore, la Chiesa potrà vagliare tutte le istanze che oggi la provocano dal di dentro e dal di fuori, e accogliere quanto la può arricchire di visioni e intuizioni necessarie all’attualizzazione dell’annuncio, respingendo ciò che potrebbe insidiare la sua fedeltà nuziale a Cristo.