Vita Chiesa
Sognare vuol dire vedere lontano
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Con queste dolci cadenze ci è arrivato il saluto natalizio di un vescovo. Ed io ho trasalito di gioia, intima ed inarrestabile, nel leggere ed ascoltare l’eco di una parola da lungo tempo bandita dal nostro vocabolario quotidiano; perché il verbo «sognare» è ormai declinato soltanto sul lettino dello psicanalista e, forse, nelle fiabe per bambini. Mi sono chiesta che cosa ha spinto il vescovo a tirare fuori dal cassettone delle cose in disuso questa parola d’altri tempi, questo cimelio del romanticismo. Il biglietto era stampato, e dunque ho ragione di credere che questo augurio abbia raggiunto non solo le monache di clausura, ma tutti i fedeli e le persone care al suo cuore … Perché?