Toscana

Sociale: nasce tavolo regionale della rete dell’inclusione

La Toscana si è dotata di un piano contro la povertà nel settembre 2018. Fra gli obiettivi viene menzionata l’attivazione e il rafforzamento delle reti e delle risorse territoriali. «La Toscana, comunque toccata dalle ripercussioni della crisi economica e dalla conseguente crescita delle disuguaglianze ha saputo resistere», spiega l’assessore regionale al Sociale, Stefania Saccardi. Lo ha fatto, sottolinea, «mettendo in campo importanti innovazioni sociali affinché i servizi, le opportunità d’inclusione, di riscatto, possano essere accessibili, per rendere migliore il territorio e le comunità che lo popolano». I valori toscani sulla povertà, sia assoluta che relativa, «sono inferiori, e quindi migliori, rispetto alla media nazionale- chiarisce-. Ma il quadro fornito dall’osservatorio sociale regionale nell’ultimo su o lavoro ci fa intravedere la crescita di fenomeni di marginalità e povertà che, seppur con numeri meno elevati, investono anche i nostri territori, ponendoci di fronte a sfide sempre più complesse». Il tavolo istituto «vuole coordinare il lavoro di tutti i soggetti che a vario titolo lavorano per contrastare povertà ed esclusione sociale, con una cabina di regia regionale».

«La costituzione di un tavolo a livello toscano per favorire l’inclusione sociale rappresenta un ulteriore passo del piano regionale di contrasto alla povertà, per offrire una rete di protezione, ma soprattutto l’opportunità di ripartire, andando ben oltre il sussidio economico e ridando dignità alle persone». Lo afferma Giacomo Martelli, presidente Acli Toscana e portavoce dell’Alleanza Toscana contro la povertà, commentando la firma del protocollo. «Noi raccogliamo i bisogni emergenti, attraverso un rapporto diretto con le persone, e siamo interlocutori validi per costruire politiche efficaci per alleviare situazioni di fragilità e marginalità- continua Martelli-. Vogliamo garantire l’accesso al sostegno anche a target differenti, quelli che possiamo chiamare nuove povertà o “zona grigia”, che riguardano persone o famiglie che si trovano all’improvviso senza lavoro o senza sostentamento». Nuove necessità, rileva, «che devono essere adeguatamente accolte, con strumenti in linea con le dinamiche sociali che si stanno consolidando. La firma di questo protocollo è un importante passo avanti in questa direzione e noi parteciperemo attivamente grazie alla capillarità sul territorio dell’alleanza».