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SOCIAL NETWORK: HAMMARBERG (CDE), A RISCHIO PRIVACY. PIÙ TUTELA PER DATI PERSONALI
Se l’informazione circola liberamente sui social network tanto da provocare una rivoluzione, quali criteri di protezione sono disponibili per garantire che i nostri dati personali non vengano utilizzati per scopi totalmente diversi e meno sani?. A chiederselo è oggi il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, nel suo ultimo Human Rights Comment. Le rivolte popolari in Tunisia e in Egitto sono state in gran parte rese possibili dai social network, in particolare Facebook, osserva il commissario. Tuttavia ciò solleva non pochi interrogativi in materia di tutela della privacy (art. 8 della Convenzione europea sui diritti umani). Rilevando che Facebook raccoglie dati personali, indirizzi e-mail, numeri di telefono, preferenze, fotografie e video di oltre 600 milioni di iscritti che vengono sorvegliati, scrutati e analizzati più di quanto non immaginino da attori commerciali ma potenzialmente anche da autorità statali, Hammarberg auspica l’adeguamento della Convenzione 108 del CdE per la protezione dei dati personali e chiede alle autorità nazionali ed internazionali di garantire che i nostri diritti individuali alla privacy e alla protezione dei dati non vengano sacrificati ai social network, bensì rafforzati e garantiti.(Sir)