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SOCIAL FORUM: NEW GLOBAL E ECONOMIA DI COMUNIONE

Dal Social forum europeo arrivano le proposte dei “new global”, ossia quelle realtà, tra cui molti appartenenti al mondo cattolico, che non si oppongono con durezza alla globalizzazione ma chiedono di regolamentarla dall’interno per restituirle un volto umano. Tra le proposte presentate in questi giorni al forum, quella dell’economia di comunione, nata nel ’91 da un’idea del Movimento dei focolari e alla quale hanno aderito 800 imprese in tutto il mondo, scegliendo di destinare parte degli utili per i poveri del territorio. In un affollatissimo seminario che si è svolto venerdì pomeriggio nella Fortezza da Basso l’economista Riccardo Moro, direttore della Fondazione giustizia e solidarietà, che segue la realizzazione della campagna sul debito estero promossa dalla Chiesa italiana durante il Giubileo, ha ricordato che iniziative come l’economia di comunione “non sono proposte alternative, ma strumenti e comportamenti coerenti con ciò che il mercato dovrebbe ricercare ma non fa, ossia la tutela e la promozione della vita. Il nostro obiettivo – ha affermato – è smascherare le ideologie e le falsità di chi non si rende conto che lavorando solo per il profitto si sta di fatto lavorando contro l’uomo”. Ecco perché l’economia di comunione, uno degli strumenti tra tanti, “è una proposta intelligente, ma da sola non basta perché, dopo aver modificato i comportamenti, bisogna fare il passaggio superiore alla politica, che è ricerca di cambiamento per dare regole al mercato”.

Ad avviso di Moro, “è necessario che l’economia di comunione non rimanga una proposta di nicchia, ma possa essere accolta anche da altri”. Un esempio storico di come proposte economiche alternative siano state poi recepite anche in ambienti culturali diverse è quello delle cooperative. Anche le multinazionali, a parere dell’economista, “se ci fosse la volontà politica, potrebbero seguire questo modello e darsi dei codici etici di autoregolamentazione interna”. Una provocazione raccolta da Vera Araujo, economista del Movimento dei focolari, la quale ha confermato l’impegno ad estendere il più possibile questa esperienza. Sir