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SOCIAL FORUM: LE CHIESE E IL FUTURO DELL’EUROPA

“E’ il momento opportuno perché l’Europa e le Chiese ascoltino i giovani, che stanno cercando un futuro migliore, vogliono un cambiamento ed hanno idee nuove e una nuova visione dei problemi”. Ad affermarlo è Rogate Mshane, luterano, membro della Commissione, pace e salvaguardia del creato del Consiglio ecumenico delle Chiese, uno dei relatori al seminario su “Il contributo delle Chiese nella costruzione della nuova Europa”, promosso da diverse realtà tra cui Pax Christi, Sae, Agesci, Beati i costruttori di pace, Emmaus-Italia, Cipax, Federazione Chiese evangeliche italiane, nell’ambito del Social Forum europeo in corso in questi giorni a Firenze e che vede riunite oltre 22.000 persone.“L’Europa ha una storia di colonialismo che deve rivisitare – afferma Mshane, originario della Tanzania -, riconoscendo gli errori del passato per costruire un nuovo continente più pacifico, in cerca di giustizia. Ogni religione deve assumere ancora più pienamente l’impegno per la pace e lavorare insieme per trovare le soluzioni per il futuro dell’Europa”. Secondo Mshane “l’Europa deve inserire i valori cristiani nella Costituzione”, ma anche “cristianesimo e islam non devono essere in contrasto perché sono come fratelli, figli dello stesso padre, Abramo. Appartengono alla stessa famiglia ed entrambe le religioni parlano di pace”.

Per Athanase Hatzopoulos, vescovo ausiliare della Chiesa ortodossa di Atene e rappresentante della Chiesa ortodossa presso le istituzioni europee a Bruxelles, la partecipazione al Social Forum “è importante per poter parlare della propria fede, apprezziamo molto questo sforzo degli organizzatori. Ho parlato con i giovani e ho sentito di trovarmi al punto giusto perché è qui che la Chiesa deve parlare e ascoltare”.

Anche Grazia Bellini, della presidenza Agesci, è convinta che “i giovani desiderano esserci ed essere ascoltati: in loro c’è l’aspettativa di una responsabilità delle Chiese e di una presenza effettiva nella storia, che sappia riconiugare la fede con la vita quotidiana”. Bellini sottolinea il filo rosso che lega la partecipazione dei giovani cattolici alle Giornate mondiali della gioventù alla presenza al Social Forum: “La Gmg è caratterizzata da un focus forte sulla figura del Papa – osserva -. Qui si vive più l’esperienza del mettere in pratica quello che è stato detto anche dal Papa, privilegiando gli incontri e gli scambi. Sono entrambe occasioni ricche e preziose ma non in alternativa”. Sir