Toscana

SMOG:LEGAMBIENTE;PER PM10 IN CITTA’ TOSCANE QUADRO DIFFICILE

La situazione della qualità dell’aria in Toscana, in particolare per la presenza delle pm10, le polveri sottili, “non è rassicurante”. A dirlo è Legambiente Toscana che, in una nota, presenta il quadro generale, “un quadro nero”, della qualità dell’aria nel 2007 nei 10 capoluoghi di provincia secondo i dati dell’Arpat. Dati che dovrebbero spingere, dice il presidente regionale Piero Baronti, a cercare “una mobilità sostenibile”, e spiegano il sostegno di Legambiente al “progetto di tramvia” a Firenze, che oltre a facilitare “i collegamenti, può migliorare la salute di cittadini e monumenti”. In realtà secondo l’Associazione ambientalista la situazione “é in lieve miglioramento” rispetto al 2006, quando tutti i Comuni monitorati sforavano i limiti. Nel 2007 Siena e Grosseto hanno superato i 50 µg/mc di Pm10 solo 12 e 29 volte. Molto male continuano a fare Lucca (129 superamenti) e Carrara (77). A Pistoia va il record del valore più alto registrato nel corso dell’anno, con una concentrazione, il 22 dicembre, di 235 µg/mc. Anche Firenze migliora di poco rispetto al 2006 e sfora per 76 giorni. Un po’ meglio Arezzo e Pisa, che superano per 56 e 46 giorni. Poco decifrabile la situazione di Livorno e Prato, dal momento che, “soprattutto nel caso di quest’ultimo, i giorni in cui il dato non era disponibile erano molto elevati”. Meglio va per il biossido di azoto, “in nessuna città è stata registrata la concentrazione di 400 µg/mc, che prevede provvedimenti immediati”, così come nessuna supera il valore massimo orario di NO2 fissato in 200 µg/mc, per più di 18 volte l’anno. Firenze e Prato sono le città che sforano di più (4 e 3 volte). Legambiente nella nota spiega che l’analisi effettuata “sulle centraline peggiori” non serve “a lanciare allarmi per la salute dei cittadini”: la maggior parte della popolazione “non sta esposta tutto il giorno alle emissioni delle zone urbane più densamente trafficate”. I dati, però, evidenziano “una situazione che deve essere sanata al più presto, con interventi che affrontino le due principali cause della produzione di polveri sottili: il riscaldamento ed il traffico veicolare. Nel primo caso occorre puntare all’ecoefficienza edilizia, nel secondo aumentare i mezzi pubblici e ridurre le auto”.(ANSA).