Cultura & Società
Sisters in liberty, le statue di Santa Croce e New York mai così vicine
Con Sisters in Liberty, il progetto espositivo che parte da Firenze e verrà realizzato all’Ellis Island Museum of Immigration di New York, dall’11 ottobre 2019 al 26 aprile 2020 si conferma la vocazione internazionale di Santa Croce, oggetto da sempre di affetto speciale da parte dei visitatori americani. L’iniziativa, la prima di questo genere per l’Opera di Santa Croce, si collega anche al bicentenario della presenza del Consolato americano a Firenze ed è stata presentata questa mattina dalla presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, e dal console generale degli Stati Uniti, Benjamin Wohlauer, con Fabrizio Ricciardelli, direttore del Florence Center della Kent State University. Sono intervenuti i curatori Giuseppe De Micheli e Paola Vojnovic, e Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence. Hanno portato il loro saluto il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, la vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi e il capo segreteria Cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi. L’iniziativa ha il sostegno di American Express e Four Seasons Hotels.
«C’è un legame profondo che unisce Santa Croce agli Stati Uniti – sottolinea Sanesi – la vicinanza tra le due statue sorelle è simbolo di questo legame, oggi più forte che mai. Sono migliaia i visitatori che arrivano dagli Stati Uniti e centinaia i donors americani che hanno sostenuto e sostengono interventi di restauro, dalla Cappella Pazzi alla Tomba di Michelangelo».
Il console generale Wohlauer ha affermato che «la Basilica di Santa Croce ha avuto un ruolo centrale in questi duecento anni di storia condivisa tra i nostri paesi, favorendo numerose relazioni personali, da cui i nostri rapporti dipendono. Santa Croce è stata un ponte tra Stati Uniti e Italia – ha proseguito il diplomatico – Ma stiamo ancora scrivendo la nostra storia: nell’ottobre del 2019, la mostra Sisters in Liberty racconterà la storia delle statue di Fedi e Bartholdi all’Ellis Island Museum di New York».
Grazie alla partnership della Kent State University la statua nei mesi scorsi è stata sottoposta ad un’accurata scansione in 3D ad altissima risoluzione che ne consentirà una perfetta riproduzione per l’esposizione all’Ellis Island Museum. Sarà realizzata in resina, avrà un’altezza di tre metri e peserà 250 chilogrammi. L’operazione è stata condotta da un team di neuroscienziati guidati da James L. Blank, Preside del College of Arts and Sciences presso la Kent State University in Ohio, con tecnologie normalmente utilizzate per esami accurati del cervello.
Il percorso espositivo è stato pensato come ricostruzione storica del legame profondo tra Firenze, l’Europa e gli Stati Uniti e mette in evidenza il comune cammino compiuto nell’affermazione dei principi di libertà. Centrale nella mostra la Libertà di Pio Fedi.
La Kent State mette a disposizione anche un listening wall, strumento digitale interattivo che permetterà un’esplorazione creativa del rapporto tra Italia e Stati Uniti spaziando, attraverso l’arte e l’architettura, nell’universo dei valori civici e delle aspirazioni sociali e passando al grande tema della libertà. Ogni visitatore potrà registrare il suo pensiero sulla libertà.
Sarà la scoperta di Santa Croce, come casa della libertà, e dei suoi personaggi ad aprire il dialogo con i visitatori attraverso un video. Una serie di pannelli ricostruirà graficamente, con percorsi paralleli, la storia della conquista della libertà in Italia e negli Stati Uniti.
Si potranno poi esplorare i simboli della libertà e scoprire i grandi personaggi che hanno costruito ponti di idee tra i popoli: Dante, Galileo, Machiavelli e poi Filippo Mazzei, Giuseppe Garibaldi, Abramo Lincoln. Il percorso si chiuderà con la Libertà della poesia di Pio Fedi che proprio in questi giorni, grazie all’intervento di Friends of Florence, è stata presa in cura dalla restauratrice Paola Rosa per un intervento di accurata pulitura.
Gli storici dell’arte Ann e David Wilkins del Duquesne University Program di Roma stanno mettendo a punto i testi, mentre la progettazione e l‘allestimento sono affidate a Lord Cultural Resources di Toronto. Contribuiscono alla realizzazione anche il Garibaldi-Meucci Museum di Staten Island (NY) e la Union League di Philadelphia.