Italia
SISMA EMILIA, COLDIRETTI: SPESA SALVA AZIENDE PER 20 MILA ITALIANI
(ASCA) – Spesa salva aziende dal terremoto per ventimila italiani con l’acquisto di prodotti agricoli ed alimentari, dalle verdure ai fiori, dal grana al parmigiano, provenienti dai territori colpiti dal sisma e messi in vendita direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, durante il weekend, dal centro Milano in piazza San Carlo a Modena in via Vignolese 82/86, ma anche in tutte le province della Lombardia e a Ferrara, Piacenza e Cesena.
L’iniziativa è degli agricoltori della Coldiretti che si sono rimboccati le maniche e provano a far ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti dove si produce il 10 per cento dell’agroalimentare nazionale. Un sistema di aziende legate all’agricoltura e ai suoi prodotti tipici, dal parmigiano al grana, dall’aceto balsamico tradizionale alle pere tipiche, la cui produzione – sottolinea la Coldiretti – non si può fermare perché le mucche mangiano e devono essere munte tutti i giorni e più volte al giorno, ma che non può neanche essere delocalizzato perché deve avvenire per legge nel territorio delimitato dai disciplinari di produzione approvati dall’Unione Europea. Per questo occorre intervenire al più presto per non perdere un tessuto produttivo che è traino ed immagine del Made in Italy nel mondo e l’acquisto dei prodotti tipici delle aree del terremoto – sostiene la Coldiretti – è il mezzo più semplice per assicurare da parte dei cittadini un aiuto immediato alle aziende del sistema agroalimentare del territorio colpito dal sisma.
Con ben 13 magazzini di stagionatura lesionati, acquistare Grana Padano e Parmigiano Reggiano significa ad esempio – spiega la Coldiretti – liberare spazio per la nuova produzione ottenuta dal latte raccolto nelle stalle dove la mungitura non può essere fermata. Il bilancio provvisorio della Coldiretti è di settemila aziende agricole colpite delle quali circa duemila gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche, con danni per 705 milioni di euro, dei quali circa 400 milioni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini), 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati.
Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro, secondo la Coldiretti. Sono a rischio 8mila posti di lavoro nell’agroalimentare a causa della perdita di occupazione tra i titolari di imprese agricole che in alcuni casi sono stati costretti a vendere le proprie mucche a causa dei danni provocati alle stalle ma anche il lavoro dei dipendenti impegnati nelle campagne per le attività di mungitura e raccolta nei terreni coltivati che sono a secco proprio nel momento in cui c’é più bisogno dell’acqua per l’ingrossamento dei frutti, a causa dei danni agli impianti idraulici e frane in alcuni alvei che pregiudicano il regolare deflusso delle acque.