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SIRIA, RIBELLI: IL REGIME SPOSTA ARMI CHIMICHE AI CONFINI; RIVOLTA NEL CARCERE DI ALEPPO
(Fonte: ASCA-AFP) Il regime ha trasferito arsenali di armi chimiche negli aeroporti più vicini alle frontiere del Paese. Lo denuncia l’Esercito siriano libero, la formazione che riunisce i militari disertori del governo di Damasco, all’indomani della minaccia di Bashar al-Assad di impiegare «armi non convenzionali» in caso di attacco straniero. “Noi del comando congiunto dell’Esercito siriano libero – scrivono in una nota i ribelli – sappiamo dove sono state posizionate le armi e, inoltre, possiamo rilevare che Assad ha trasferito una parte di questo tipo di equipaggiamento per la preparazione delle componenti chimiche negli aeroporti lungo il confine”. Tuttavia, precisa il comunicato, «il regime non userà le sue armi chimiche contro Israele, visto che negli ultimi 30 anni non ha mai sparato un solo proiettile contro» Tel Aviv e, pertanto, «non comincerà a farlo ora».
Almeno otto persone sono rimaste uccise in una rivolta esplosa nella notte in una prigione di Aleppo, quando le forze di sicurezza dell’istituto penitenziario hanno «aperto il fuoco contro i detenuti». Lo denuncia il Consiglio nazionale siriano, secondo cui «i prigionieri sono stati colpiti» mentre manifestavano il proprio dissenso «in modo pacifico» alle «dure condizioni» imposte dalle autorità carcerarie.