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Siria: rapito padre Jacques Murad, stessa comunità di padre Paolo Dall’Oglio
Il sacerdote Jacques Murad, priore del monastero di Mar Elian, in Siria, è stato rapito da due sequestratori armati. L’insediamento monastico collocato alla periferia di Quaryatayn appartiene alla stessa comunità del padre gesuita Paolo dall’Oglio, prelevato anche lui, il 29 luglio 2013, mentre si trovava a Raqqa.
“Il sequestro sarebbe avvenuto lunedì – riferisce l’agenzia Fides – mentre altre fonti sostengono che il sacerdote sia stato rapito ieri. La notizia è stata confermata dall’arcidiocesi siro cattolica di Homs”. Insieme a padre Jacques sarebbe stato preso anche il diacono Boutros Hanna.
“Tale indiscrezione – scrive l’agenzia – non è stata confermata dall’arcidiocesi”. L’agenzia riferisce che due uomini armati, giunti in moto, avrebbero costretto padre Jaques a mettersi alla guida della propria auto e imposto di dirigersi verso una destinazione sconosciuta. Secondo Fides “dietro il rapimento ci sarebbero gruppi salafiti presenti nella zona, che si sono sentiti rafforzati dai recenti successi dei jihadisti di al-Nusra e dello Stato Islamico in territorio siriano”.
A confermare la notizia anche la fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” (Acs) in contatto con padre Nawras Sammour, direttore del servizio dei gesuiti per i rifugiati in Medio Oriente: “padre Jacques era estremamente preoccupato per la presenza dei fondamentalisti a Qaryatayn. Nonostante avvertisse l’imminente pericolo, il monaco non ha voluto abbandonare i suoi fedeli ed i tantissimi rifugiati, che sosteneva ed accoglieva nel suo monastero. In passato aveva perfino negoziato con il fronte al Nusra la liberazione di alcuni ostaggi. Quando gli ho chiesto se intendeva andarsene – continua padre Sammour – mi ha risposto che lo avrebbe fatto soltanto se costretto, altrimenti sarebbe rimasto con il suo popolo. Ha sempre aiutato i siriani ed accolto numerosissimi musulmani nel monastero di Sant’Elia”.
Negli ultimi giorni, secondo Acs, padre Jacques aveva accolto anche numerosi sfollati giunti da Palmira, la città oggi in mano allo Stato Islamico. Il sequestro del monaco è interpretato da molti come segno della volontà di Isis di conquistare la città di Homs. Da padre Sammour anche il ricordo dei rapimenti di padre Dall’Oglio, dei due vescovi di Aleppo, Yohanna Ibrahim e Bulos Yazigi, e le uccisioni di padre François Mourad, assassinato a Ghassanieh il 23 giugno 2013, e di padre Frans Van Der Lugt, freddato ad Homs il 7 aprile dello scorso anno.