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Siria: p. Pizzaballa (Custode), «Padre Jallouf sarà processato da tribunale islamico»

«Il suo è un rilascio parziale perché è una sorta di arresto ai domiciliari». Così padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, commenta a Tg2000 la «liberazione» di padre Hanna Jallouf, il parroco siriano preso insieme a venti suoi parrocchiani da alcuni miliziani islamisti nel villaggio cristiano di Knayeh nella notte del 5 ottobre.

«Può muoversi nel villaggio ma non può lasciarlo. Ora dovrà essere processato. La questione non è finita e dovrà essere sottoposto al tribunale per verificare l’accusa di collaborazionismo con il regime di Assad», prosegue il custode. La situazione resta delicata e su come è avvenuto il rilascio padre Pizzaballa non si sbilancia. Quanto alle condizioni di salute del francescano e al trattamento ricevuto, padre Pizzaballa, sulla base delle informazioni in suo possesso, spiega che il religioso «sta bene ed è stato trattato bene. Non ci sono problemi riguardo alla sua incolumità fisica» mentre i venti parrocchiani rapiti insieme a lui «sono stati rilasciati quasi tutti e mancano solo quattro o cinque persone all’appello. Confidiamo che saranno rilasciati tutti».