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Siria: mons. Jeanbart (Aleppo), «colpi di mortaio contro arcivescovado»

Colpi di mortaio contro l’arcivescovado greco-cattolico ad Aleppo. A denunciare il fatto lo stesso arcivescovo, monsignor Jean-Clément Jeanbart che a Fides ha raccontato l’accaduto: «due colpi di mortaio hanno danneggiato la sede del nostro arcivescovado greco-cattolico: non vi sono vittime solo perché i colpi sono esplosi di notte».

«La città – ha poi aggiunto – è strangolata e la situazione peggiora di giorno in giorno. Come cittadini ci sentiamo intrappolati, e non sappiamo quale sarà il nostro destino. Le merci scarseggiano o hanno prezzi altissimi, la gente ha problemi per la sussistenza quotidiana». Per questo «i fedeli continuano a fuggire, l’esodo prosegue e se vedono gli effetti anche sulle coste delle nazioni europee. Da due anni offriamo ai fedeli consolazione sostegno morale, ma più passa il tempo, più diventa difficile persuaderli a restare. Eppure noi cristiani in Siria abbiam o una missione: quella del dialogo, della pace, della riconciliazione, di tenere accesa una luce di fede, di speranza e carità. E vogliamo tener fede a questa missione». Mons. Jeanbart, raccogliendo l’idea del vice primo ministro siriano Qadri Jamil di un «cessate-il-fuoco e l‘avvio di un processo politico pacifico», si è detto favorevole alla proposta: «se ci fosse un impegno delle parti in lotta a far tacere le armi, sarebbe un raggio di speranza».