Toscana

SIRIA: AMNESTY, 393 MORTI DA INIZIO PROTESTE «BASTA CON LA REPRESSIONE»

“La brutale reazione del governo siriano alle manifestazioni popolari che chiedono un cambiamento ha raggiunto un nuovo vergognoso picco coi bombardamenti dell’esercito contro gli edifici civili di Dera’a, nel sud della Siria”. Lo dichiara oggi Amnesty international, che ha ha ricevuto i nomi di 23 persone uccise domenica 25 marzo, molte delle quali a causa dei bombardamenti, ma ritiene che il totale delle vittime sia molto più alto. Dall’inizio delle proteste, cinque settimane fa, i manifestanti uccisi sono almeno 393. “Utilizzando l’artiglieria contro la sua gente, il governo di Damasco ha mostrato l’intenzione di stroncare le proteste praticamente a ogni costo, qualunque sia il prezzo in termini di vite umane – ha detto Malcolm Smart, direttore di Amnesty international per il Medio Oriente e l’Africa del Nord -. Il presidente Bashar al-Assad deve fermare tutto questo, ritirare il suo esercito da Dera’a, assicurare la ripresa delle forniture di acqua ed elettricita’ e consentire l’arrivo dei soccorsi alle vittime di quest’ultimo, totalmente inaccettabile, massacro”. Secondo fonti dell’organizzazione, il governo siriano ha anche disposto l’impiego di cecchini che hanno sparato su coloro che cercavano di prestare soccorso ai feriti. Il governo avrebbe usato tattiche pesanti anche ad al-Muadamiya, nella periferia di Damasco e altri manifestanti sarebbero stati uccisi anche a Douma.Sir