Giornata di lavori conclusiva per il Sinodo dei Vescovi su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Stamani, nel corso della 23.ma Congregazione generale, i Padri sinodali hanno approvato le 55 Proposizioni finali emendate (testo integrale). Il documento, redatto in latino, è riservato esclusivamente al Santo Padre, che lo utilizzerà per elaborare l’Esortazione post-sinodale. Tuttavia, il Papa ha autorizzato la pubblicazione in italiano di una bozza provvisoria delle Proposizioni. Sono 55. In esse, risuonano gli spunti di riflessioni emersi più frequentemente durante i lavori. Largo spazio, quindi, alla necessità di diffondere e inculturare la Bibbia tra tutti i popoli della Terra. Un compito in cui le famiglie, i missionari, ma anche gli strumenti di comunicazione sociale possono essere di grande aiuto. Così come le traduzioni della Bibbia nelle lingue locali, sempre più necessarie. Da segnalare la Proposizione 13, che pone in risalto il rapporto tra Parola di Dio e Legge naturale, scritta nel cuore di ogni persona. Nutrita del Verbo divino, essa aumenta e permette il progresso della coscienza morale. Quindi, ribadito il legame tra Parola di Dio e liturgia, così come l’importanza delle omelie, ispirate dal Verbo divino. Per questo, il Sinodo auspica l’elaborazione di un Direttorio sull’omelia che aiuti i predicatori nel ministero della Parola di Dio. Poi, spazio alle donne, delle quali è riconosciuta l’importanza nella trasmissione della fede in famiglia e nella catechesi. Si auspica, inoltre, che il ministero del lettorato biblico sia aperto anche a loro. E ancora, le Proposizioni ribadiscono l’importanza della Liturgia delle Ore e delle piccole comunità ecclesiali, in cui si possa ascoltare, studiare e meditare la Parola di Dio. Centrale, quindi, la Proposizione 22, in cui si raccomanda la pratica della Lectio divina e si chiede che la lettura orante comunitaria delle Scritture sbocchi in un impegno di carità. Poi, il tema dell’esegesi biblica, a cui sono dedicate tre Proposizioni: in sostanza, il Sinodo ribadisce la necessità di due livelli esegetici, quello storico-critico e quello che guarda alla natura divina, che facciano riferimento all’unità di tutta la Scrittura, alla tradizione viva della Chiesa e all’analogia di fede. L’invito, quindi, è che si superi il dualismo tra esegeti e teologi. Proposizioni specifiche sono poi riservate ai giovani, ai presbiteri e alla Pastorale della Salute: per i malati, l’auspicio è che la Parola di Dio li aiuti a scoprire, attraverso la fede, che la loro sofferenza li rende capaci di partecipare alla sofferenza redentrice di Cristo. Quindi, il compito missionario di annuncio della Buona Novella viene affidato a tutti i battezzati, discepoli di Gesù Cristo, mentre si ribadisce il vincolo tra Parola di Dio e arte liturgica, in particolare nelle Chiese, e il legame tra Parola di Dio e cultura: il Verbo divino, infatti, può aiutare la scienza nelle sue scoperte. E ancora: le Proposizioni mettono in guardia da interpretazioni fondamentalistiche della Scrittura, che ignorano la mediazione umana del testo ispirato. E attenzione è riservata anche al fenomeno delle sètte, che promettono una felicità illusoria. Poi, la Missio ad gentes, in cui si ribadisce che la Chiesa deve andare verso tutti e continuare a difendere il diritto e la libertà delle persone di ascoltare la Parola di Dio, anche a rischio di persecuzioni. Quindi, il tema del dialogo con gli ebrei, i musulmani, le altre religioni, dialogo da basare sulla piattaforma comune della Bibbia e da inserire nel contesto della liberà religiosa e del rispetto dei diritti dell’uomo e della donna. Spazio anche all’unità dei cristiani, con un ringraziamento speciale per il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I per la sua presenza al Sinodo, e una citazione anche per un appello per la salvaguardia del Creato. Infine, le Proposizioni si concludono con un omaggio a Maria, Madre di Dio e Madre della Fede. (Fonte: Radio Vaticana)