Vita Chiesa

SINODO VALDESE: «PREOCCUPAZIONE FORTISSIMA» PER IL PACCHETTO SICUREZZA

“La preoccupazione è fortissima ed è su diversi piani”. Così la pastora metodista Giovanna Vernarecci, ha commentato la nuova normativa (la legge 94 del 2009) messa a punto dal governo in materia di sicurezza pubblica. Si è parlato dunque di immigrazione e di integrazione oggi al Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, entrato nel vivo delle discussioni dopo l’apertura avvenuta ieri a Torre Pellice. “L’aspetto pericoloso di questa normativa – ha detto la pastora Vernarecci nel corso di una conferenza stampa – non riguarda solo quegli aspetti che di fatto peggiorano la vita degli immigrati, come l’allungamento dei tempi per ottenere la cittadinanza, o le difficoltà per i ricongiungimenti”. A destare la preoccupazione delle Chiese evangeliche sono soprattutto le “due novità” introdotte dalla nuova legge e cioè l’introduzione del reato di clandestinità e la nuova disciplina per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. “Il reato di clandestinità – spiega la pastora – va a colpire non una condotta ma ciò che una persona è”. La disciplina invece riguardo il permesso di soggiorno è “contro l’articolo 27 della nostra Costituzione secondo il quale nessuno può essere considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. La pastora aggiunge: “Come credenti ci troviamo di fronte alla necessità di affermare quanto questa normativa sia poco congruente con il messaggio evangelico”.Nel corso dei lavori, i 180 “deputati”, pastori e “laici”, che costituiscono l’assemblea sinodale, hanno anche parlato del progetto “Eci – Essere Chiesa insieme”, un progetto – è stato detto in conferenza stampa – volto a studiare e sperimentate un modo “possibile e creativo” per “integrare nelle comunità i nostri fratelli e le nostre sorelle immigrati che sempre più popolano le nostre Chiese in Italia”. Intanto – ha detto il valdese Paolo Naso – si tratta di “quantificare una presenza che è stata sottovalutata”, un “fenomeno che fa dell’immigrazione evangelica la terza realtà migratoria presente sul nostro territorio dopo quella musulmana e ortodossa”. Su 300 comunità evangeliche presenti nel nostro Paese, 200 “hanno una presenza significativa di immigrati”. A Torre Pellice si è parlato di 4/500 mila immigrati evangelici, appartenenti per lo più alle Chiese pentecostali e libere ma anche alle Chiese storiche, soprattutto metodiste e presbiteriane. La “sfida” – ha detto Naso – è passare dalla “fase dell’incontro” alla fase della “testimonianza di una fratellanza possibile da rendere alla città in un tempo in cui le politiche migratorie destano gravissime preoccupazioni.Sir