La testimonianza di padre Federico Lombardi al Comitato dei presidenti e delegati del Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione).Durante i lavori del Sinodo, è il vescovo di un Paese lontano a raccontare una storia che dà la misura della complessità dei temi affrontati. Partecipando ad un funerale, scorge nella bara del defunto una lettera. L’uomo, che per vicissitudini personali era vissuto per una larga parte della sua esistenza in una situazione di irregolarità familiare ma aveva sempre desiderato tornare ad avvicinarsi alla Comunione, quando era ormai malato e anziano aveva ricevuto una missiva in cui era stato riammesso ai Sacramenti. Per lui era stata una gioia e una consolazione tanto grandi da chiedere che quella lettera lo accompagnasse anche nell’ultimo viaggio terreno. “Il Sinodo porta a Roma vescovi di tanti Paesi con retroterra culturali ed ecclesiali profondamente diversi tra loro. Anche per questa ragione il cammino necessita di tempi lunghi e l’intuizione del Papa è stata decisiva in tal senso. La crescita verso un consenso – ha spiegato padre Lombardi – è lunga e faticosa. Ai vescovi spetta il compito gravoso di continuare a camminare insieme in questa fase preparatoria che ci separa dall’Assemblea generale ordinaria nel 2015”.