Massa Carrara - Pontremoli

SINODO: RIPARTIRE CON DETERMINAZIONE

DI DARIO RAVERAC’è una visione pagana del ricominciare che rende la vita pesante e a volte angosciata: è il mito dell’eterno ritorno, secondo il quale, sappiamo di dover riaffrontare le stesse cose, le difficoltà, gli inevitabili errori. Le vacanze sono state una piccola fuga, un evitare, un non pensare alle solite cose.Per fortuna c’è anche la visione cristiana che ci fa guardare al «ricominciare» con gioia e speranza.

Con gioia perché abbiamo ancora la possibilità di riprovare a fare ciò che non c’è riuscito lo scorso anno, ad investire tutte le nostre energie e capacità in modo creativo e gratuitamente. Con speranza perché sappiamo che quanto Dio promette lo mantiene e lo dona, e perciò, abbiamo la certezza di poter contare sulla sua grazia che non fa mai mancare alla sua Chiesa.

Quand’anche il passato fosse stato un disastro e un fallimento Gesù dice a noi, oggi, «alzati e cammina». A noi balzare in piedi, fiduciosi, lasciare alle spalle le nostre paralisi e danzare felici dando lode a Dio: anche se ieri è stato un fallimento, oggi il Signore risorto mi dà un foglio nuovo e pulito su cui scrivere un capitolo bello della nostra esistenza.

Questa è la visione cristiana e se non diventasse l’anima della nostra vita, se noi non la testimoniassimo nella quotidianità, a chi dovrebbe guardare il mondo per ricevere speranza?NUOVO ANNO PASTORALE È la prospettiva e l’atteggiamento di cui abbiamo bisogno nell’intraprendere il cammino del nuovo anno pastorale che ci vedrà riuniti in Assemblea diocesana, domenica pomeriggio, 12 settembre. È la terza tappa di un cammino di chiesa che ci condurrà, senza dubbio alcuno, ad un traguardo di rinnovamento e di maturazione.Nel 2002-03 abbiamo cercato di parlare e discutere tra noi sul significato di un sinodo: cerano molte incertezze e perplessità e giustamente perché è un impegno di non poco conto. I fedeli in ogni caso hanno manifestato interesse e disponibilità. Il Vescovo ha deciso di intraprendere questo cammino e ci siamo avviati.Nel 2003-04 ci siamo messi in ascolto per individuare i bisogni le necessità, le difficoltà e le realtà delle nostre comunità cristiane e della nostra Chiesa diocesana. Un lavoro impari, forse, alle nostre forze. Senza dubbio non osiamo dire di aver fatto un lavoro scientifico d’indagine socio-culturale, ma è pur vero che quanto raccolto ed elaborato risponde a verità ed è stato espresso dalla nostra gente e quindi merita tutto il rispetto.TANTE TEMATICHE Da quel ricco ed interessante materiale sono emerse tante tematiche ed era normale che fosse così: non avendo mai fatto un sinodo, sono stati espressi tutti quei temi e problemi che appartengono alla vita della chiesa e della sua missione evangelizzatrice; temi e problemi che esigono, oggi, una risposta. Quale tema scegliere per portarlo alla discussione e al discernimento dell’Assemblea sinodale? È apparso opportuno fare un lavoro organico affrontando sei grandi aree che in qualche modo coprono tutta la vita della chiesa perché il sinodo dia delle direttive chiare ed organiche per ogni settore e poi lasciare alle programmazioni pastorali del dopo-sinodo il compito di approfondire ed applicare alla pastorale le direttive e le scelte sinodali. Nell’assemblea di sintesi, il 26 giugno 2004, sono state presentate le sei aree di lavoro: l’identità della chiesa, un popolo di chiamati, la sua missione evangelizzatrice, la celebrazione della sua fede nel Signore risorto celebrata nella liturgia, la parrocchia che incarna la chiesa sul territorio, i giovani e la famiglia come priorità pastorali, la sfida della comunicazione oggi.Queste sei tematiche sono come delle linee conduttrici per il nostro lavoro di quest’anno pastorale che stiamo per iniziare. Il documento ufficiale che ci accompagnerà porta, infatti, il nome di LINEAMENTA e consiste nell’offerta di quello che è il pensiero della Chiesa (magistero) su quei temi che le persone hanno espresso e proposto alla riflessione nelle schede d’ascolto.IL CONTRIBUTO DI TUTTI

Dal 12 settembre, il lavoro delle singole comunità parrocchiali o delle commissioni per il sinodo, formate in ogni zona della diocesi, consiste fondamentalmente in tre cose:

1) riscoprire ed approfondire il pensiero e l’insegnamento della chiesa espresso nei tanti e preziosi documenti che dal Concilio Vaticano II fino ad oggi ci sono stati donati. Sarà una formidabile esperienza di catechesi che ci aiuterà ad uscire da quell’analfabetismo religioso di cui parlano i vescovi nel documento di programmazione decennale.2) Praticare la preghiera personale e comunitaria perché la Parola di Dio c’illumini a leggere i fatti e le realtà e le situazioni della nostra chiesa con gli occhi della fede cosicché, come per i discepoli di Emmaus, i nostri cuori si riempiano di gioia e fiducia nel Signore.3) Dialogando e confrontandoci, trovare delle possibili proposte che diventino impegno e cammino pastorale per il prossimo futuro.Il prezioso lavoro di quest’anno, soprattutto le proposte, confluirà al termine (giugno 2005) in un «libro» chiamato Instrumentum laboris (strumento di lavoro) che sarà consegnato all’Assise sinodale e sarà il documento di base per le discussioni e le decisioni del sinodo.Se partiamo fiduciosi e con la chiara consapevolezza che è Gesù, per bocca del vescovo, che ci chiama a compiere questo cammino ecclesiale e questo lavoro di discernimento pastorale allora sperimenteremo quanto Gesù insegnò ai suoi discepoli, che «c’è più gioia nel dare che nel ricevere» È l’augurio che ci facciamo mutuamente nell’attesa di incontrarci domenica pomeriggio, 12 settembre, per prendere le consegne ed iniziare il viaggio.