(Fonte: ASCA) – Non è permesso di ricorrere a posizioni teologiche bibliche per farne uno strumento a giustificazione delle ingiustizie: lo scrivono i vescovi riuniti in Vaticano per il Sinodo del Medio Oriente, nella parte del loro messaggio finaleindirizzato ai nostri concittadini ebrei. I vescovi ribadiscono un concetto già espresso più volte durante i lavori del Sinodo, rifiutando le interpretazioni che giustificano l’occupazione israeliana in nome delle Sacre Scritture. Al contrario – sottolineano i presuli -, il ricorso alla religione deve portare ogni persona a vedere il volto di Dio nell’altro e a trattarlo secondo gli attributi di Dio e i suoi comandamenti, vale a dire secondo la bontà di Dio, la sua giustizia, la sua misericordia e il suo amore per noi. Il Sinodo l’importanza del Concilio Vaticano II e del suo documento Nostra aetate, riguardante il dialogo con le religioni, con l’ebraismo, l’islam e le altre religioni. Il dialogo continuo tra la Chiesa e i rappresentanti dell’ebraismo, aggiungono, deve condurci ad agire presso i responsabili per mettere fine al conflitto politico che non cessa di separarci e di perturbare la vita dei nostri paesi.Nel messaggio si condanna la violenza e il terrorismo, di qualunque origine, e qualsiasi estremismo religioso. Condanniamo ogni forma di razzismo, l’antisemitismo, l’anticristianesimo e l’islamofobia e chiamiamo le religioni ad assumere le loro responsabilità nella promozione del dialogo delle culture e delle civiltà nella nostra regione e nel mondo intero, scrivono i vescovi.