185 padri sinodali, tra i quali 9 Patriarchi, 19 Cardinali, 65 Arcivescovi, 10 Arcivescovi titolari, in rappresentanza di 5.707.000 cattolici, che rappresentano l’l,6 % della popolazione totale (356.174.000) dei seguenti Paesi: Arabia Saudita, Bahrein, Cipro, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Siria, Turchia, Territori Palestinesi e Yemen. A questi vanno aggiunti i capi di 14 Dicasteri della Curia Romana e altri di 19 Vescovi dai Paesi limitrofi dell’Africa del Nord e dell’Est, come pure dei Paesi con consistenti comunità cristiane provenienti dal Medio Oriente, in particolare nell’Europa e nel continente americano. Sono questi alcuni dei numeri del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente che si aprirà in Vaticano il 10 ottobre (fino al 24) e illustrato oggi alla stampa dal Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi mons. Nikola Eterović. All’Assemblea sinodale parteciperanno come Delegati fraterni, rappresentanti di 13 Chiese e comunità ecclesiali, storicamente ben radicati nel Medio Oriente. La loro presenza ha detto mons. Eterović – è un segno eloquente della volontà di proseguire il dialogo ecumenico che ha già dato tanti risultati positivi soprattutto nella regione.Il Medio Oriente è casa anche dei nostri fratelli e sorelle ebrei e musulmani ha proseguito il Segretario Generale annunciando la presenza di rappresentanti ebrei e dell’Islam sunnita e sciita come il rabbino David Rosen, Direttore del Dipartimento per gli Affari Interreligiosi dell’American Jewish Committee, del sunnita Muhammad al-Sammak, Consigliere politico del Gran Mufti del Libano e dello sciita Ayatollah Seyed Mostafa Mohaghegh Ahmadabadi, Membro dell’Accademia Iraniana delle Scienze. L’Assise sinodale sarà la più breve finora celebrata, 14 giorni e il breve tempo della celebrazione non risulta solamente dal numero relativamente ridotto dei partecipanti che nelle Assemblee Generali Ordinarie raggiunge circa 250 Padri sinodali ma si inserisce nella riforma della metodologia sinodale voluta da Benedetto XVI che comporta una procedura più snella. Inoltre ha spiegato il vescovo, considerata la situazione assai complessa nei Paesi del Medio Oriente, non si è voluto trattenere per molto tempo i Pastori lontano dal loro gregge. Per tale ragione, i lavori saranno concentrati nell’arco di 14 giorni. Tra le lingue ufficiali dell’Assise sinodale sarà anche l’arabo, parlato dalle 6 Chiese Orientali Cattoliche, la Chiesa Copta, Sira, Greco-Melchita, Maronita, Caldea e Armena.Sir