Vita Chiesa

SINODO DEI VESCOVI: LE SOFFERENZE E LE CONSOLAZIONI DELLA CHIESA IN ASIA

Le gioie e le sofferenze della Chiesa nel continente asiatico sono state al centro dell’XI riunione del Consiglio speciale della segreteria generale del Sinodo dei vescovi, che si è svolta il 20 novembre sotto la guida di mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi. Ne dà notizia oggi con un comunicato la Sala stampa della Santa Sede. “La Chiesa – si legge nel comunicato, che riporta le riflessioni emerse durante la riunione – sta pellegrinando tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni del cielo. Tale constatazione valida per la Chiesa universale descrive assai bene la situazione della Chiesa cattolica nel grande continente asiatico, e riflette il tenore dell’XI riunione”. Mons. Eterović – informa il comunicato – ha ricordato, citando San Paolo, che “la sofferenza è come un inevitabile peso da portare quando si affronta la predicazione apostolica… Il mistero della croce si incontra oggi anche nel territorio asiatico, dove hanno testimoniato con il sangue la loro fedeltà al Vangelo i tanti testimoni della fede del XX secolo e quelli di questi primi anni del terzo millennio. Tuttavia, la Parola di Dio non si può incatenare ed è, per questo, che la Chiesa in Asia conserva e nutre la speranza e dalla medesima Parola di Dio trae conforto e coraggio”.

Durante la riunione, si legge nel comunicato, è emersa “una visione molto variegata della realtà ecclesiale asiatica, che rivela il contrasto tra le sofferenze delle situazioni di persecuzione e le gioie di molte realtà consolanti. Le persecuzioni colpiscono come prime vittime le minoranze, tra cui i cristiani che spesso sono costretti ad abbandonare i loro Paesi d’origine, subendo violenze anche da parte di gruppi fondamentalisti. La mancanza di libertà religiosa si manifesta in varie forme”, tra cui: “i limiti alla comunicazione tra vescovi e tra questi e il Santo Padre, vescovo di Roma, impossibilità di erigere Conferenze episcopali, limiti nella costruzione di luoghi di culto, impedimenti alla presenza nella vita pubblica”. Per quanto riguarda le consolazioni: queste “derivano da tante benefiche realtà, come l’accoglienza fraterna dei cristiani fuggiti per salvare la vita, l’aumento del numero dei cattolici in regioni dove finora scarseggiavano, la fedeltà fino al dono della vita, come nel caso dei quattro sacerdoti uccisi in Asia nel 2006”; infine, “si nota un aumento delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, in modo tale che gli stessi asiatici diventano missionari presso altre Chiese particolari in Asia e in altri Continenti”.

“La Chiesa – viene ribadito nel comunicato – continua ad essere aperta al dialogo con le grandi religioni dell’Asia, dando un notevole contributo alla tolleranza e alla concordia civile, al rafforzamento dello stato di diritto e del processo di democratizzazione della società”. Durante il dibattito –informa il comunicato – “sono state individuate varie preoccupazioni, anche se con toni e aspetti diversi, che derivano dalle guerre, dalla corsa agli armamenti, dagli scontri etnici, dalla violenza, dal terrorismo, dalle repressioni, dalle diverse limitazioni della libertà di coscienza”. Nel comunicato viene quindi sottolineato che “l’inculturazione del cristianesimo nei Paesi asiatici, che presuppone la buona conoscenza delle necessità pastorali delle Chiese particolari, invita a rimanere fedeli alla Sacra Scrittura e alla Tradizione della Chiesa con sincera adesione al Magistero”. La XII riunione del Consiglio speciale per l’Asia della segreteria generale del Sinodo dei vescovi si terrà l’11 e 12 dicembre 2008.

Sir