Vita Chiesa

Sinodo dei vescovi, dal 2 ottobre la seconda assemblea generale

In tutto i membri sono 368 di cui 272 sono vescovi. A questi vanno aggiunti gli 8 invitati speciali e i delegati fraterni, che da 12 sono passati a essere 16

Alla seconda sessione del Sinodo dei vescovi, in programma dal 2 al 27 ottobre in Vaticano, ci saranno anche due vescovi cinesi. A confermarlo è stato il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria generale del Sinodo, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa in sala stampa vaticana. «L’elenco dei partecipanti alla seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi non presenta grandi cambiamenti rispetto all’elenco dei partecipanti alla prima sessione», ha annunciato il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale del Sinodo dei vescovi. In tutto i membri sono 368 di cui 272 sono vescovi. A questi vanno aggiunti gli 8 invitati speciali e i delegati fraterni, che da 12 sono passati a essere 16.

«Papa Francesco ha consentito di aumentare il loro numero visto il grande interesse che le Chiese sorelle hanno testimoniato nei confronti di questo cammino sinodale», ha reso noto Hollerich: «si vede che il Sinodo ha un impatto ecumenico». Rispetto alla prima sessione dei lavori, ci sono stati 26 cambi nell’elenco dei partecipanti: «Alcuni non saranno presenti per motivi di salute, altri hanno deciso di non ritornare, ma non c’è stato nessun caso in cui il Papa abbia escluso qualcuno, sono state tutte decisioni prese dagli individui», ha precisato.

I vescovi italiani in rappresentanza della Cei sono Repole (Torino), Brambilla (Novara), Forte (Chieti), Battagli (Napoli) e Delpini (MIlano). Tra gli italiani anche il cardinale Matteo Zuppi, il cardinale Pietro Parolin, mons. Salvatore Fisichella (pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione), mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e responsabile del Cammino sinodale delle Chiese italiane, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, i gestuiti padre Giacomo Costa e padre Antonio Spadaro, suor Simona Brambilla, già superiora generale delle Missionarie della Consolata.
Tra gli invitati, come nella prima sessione, anche Luca Casarini, tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans e Margaret Karram responsabile del Movimento dei Focolari.

Referente per la liturgia è confermato padre Matteo Ferrari, priore generale della congregazione camaldolese. Tra gli esperti, don Dario Vitali, mons. Piero Coda, mons. Pierangelo Sequeri, il cardinale Francesco Coccopalmerio, l’operatrice Caritas Erica Tossani.Non ci sarà invece il teologo pisano don Severino Dianich, che aveva preo parte alla prima delle due assemblee.

Tra i momenti salienti del percorso sinodale, la veglia del 1° ottobre presieduta dal Papa nella basilica di San Pietro, che comincerà con tre testimonianze di persone che hanno subito il peccato degli abusi, il peccato della guerra, il peccato dell’indifferenza di fronte al dramma presente nel fenomeno crescente di tutte le migrazioni. Al termine papa Francesco rivolgerà, a nome di tutti i fedeli, la richiesta di perdono «a Dio e alle sorelle e i fratelli di tutta l’umanità». La celebrazione penitenziale è aperta a tutti, in particolare ai giovani, e potrà essere seguita in diretta sui media vaticani.

Riguardo ai lavori sinodali, invece, permane l’obbligo della riservatezza, come nella sessione precedente. La sera del’11 ottobre si ripeterà l’esperienza di una preghiera ecumenica, insieme al Santo Padre, ai delegati fraterni presenti nell’aula sinodale e a vari altri rappresentanti di Chiese e comunità ecclesiali presenti a Roma, in collaborazione con la Comunità di Taizé. Il 9 e il 16 ottobre, dalle 18 alle 19.45, si svolgeranno quattro «forum teologico-pastorali» – ossia quattro riunioni aperte al pubblico – durante le quali saranno presentati, da diverse prospettive, alcuni aspetti di quattro temi rilevanti per il percorso dell’assemblea. Il 21 ottobre, è in programma una nuova giornata di ritiro spirituale, in vista del discernimento sulla bozza del Documento finale. «Come essere Chiesa sinodale in missione?» è il tema dell’Instrumentum laboris che farà da sfondo alla seconda sessione dell’assise episcopale.