Prato

Simoni ai politici: «Tenete sveglia la partecipazione della gente»

Congratulazioni, auguri, preghiera. Li invia mons. Simoni, all’indomani dell’insediamento dei Consigli comunale e provinciale di Prato, a tutti i nuovi amministratori, qualunque ruolo e «colore» politico abbiano. Un gesto significativo che avviene proprio quando si sono completati tutti i nuovi assetti degli organi degli enti locali. Il messaggio, pubblicato dal nostro settimanale, vuole esprimere evidentemente la cordialità della Chiesa di Prato nei confronti di coloro che hanno assunto una responsabilità ai diversi livelli. Ma non è soltanto un semplice gesto di circostanza. Mons. Simoni coglie l’occasione per formulare un augurio denso di significati che, al tempo stesso traccia le linee salienti di ogni vero impegno politico (non solo quello di ispirazione cristiana) e ribadisce l’atteggiamento della Chiesa nei confronti del potere politico.Ai politici rammenta di non dare per scontate coscienza e onestà e ricorda che al di là della fisiologica competizione ci vuole «la disponibilità e la capacità dell’“amicizia civica” e il senso della fraternità nonostante le divisioni e le dialettiche».Riprendendo poi un tema da ultimo espresso anche dai Vescovi toscani nel messaggio alla vigilia delle elezioni dello scorso giugno, mons. Simoni mette in guardia amministratori e politici dal rischio di vivere il proprio impegno in modo autoreferenziale e ricorda un compito proprio della politica (per la verità spesso dimenticato): «Saper tenere sveglia l’attenzione e la partecipazione della gente per la cosa pubblica, cosicché, in qualche modo – significativa questa sottolineatura – sia sentito e discusso da tutti quello che interessa tutti».Un augurio particolare mons. Simoni lo rivolge poi ai politici che si richiamano all’ispirazione cristiana: «Non dimenticate il senso pieno della vita». Infine il Vescovo tiene a ribadire ancora una volta che la Diocesi intende collaborare con le istituzioni «nella trasparenza e nella sincerità dei rapporti, senza compromissioni irrispettose di sé e di loro, e qualunque colore e matrice abbiano le persone chiamate a rappresentarle e dirigerle».G.R.