Opinioni & Commenti
Silenzio a caro prezzo, eppure c’è chi ne ha da vendere
Sì, la campagna promuove il silenzio. Quel che i creativi della Young & Rubicam hanno capito adesso, dopo aver studiato la gente, è quello che noi, essendo la gente, sappiamo da sempre: siamo assillati, distrutti, demoliti dal rumore, dall’ansia di riempire tutti i vuoti possibili, dall’imperativo che ci comanda di non fermarci né tacere mai. Attorno a noi c’è una domanda assillante di silenzio? Ecco che spunta l’offerta e il silenzio diventa merce. Sì, ci venderanno il silenzio. Come in questo apologo istruttivo. Un bar. Da una parte dei giocatori di tressette concentrati nella partita. Dall’altra dei giovanotti intenti ad ascoltare musica fracassona al juke-box. La musica disturba i giocatori che chiedono al barista di fare qualcosa. Il barista, da buon commerciante, è di fronte a un dilemma: se toglie la musica perde i clienti giovani, se la lascia perde i giocatori. Il problema è il silenzio. Richiesto. Domanda? Offerta! Il barista inserisce nel juke-box un nuovo disco: vuoto. Silenzioso. Chi vuole il silenzio se lo compra.
La Chiesa a questo punto avrebbe un colossale vantaggio: ha specialisti in silenzio con esperienza millenaria. I monaci, ad esempio. Con la montante domanda di silenzio potrebbero arricchirsi a dismisura. Solo che loro lo daranno via gratis, il silenzio. In regalo. E questa è la riprova che la Chiesa e la società ipermercantile non hanno nulla da spartire.