Abito in provincia di Siena e in particolare a Montepulciano, quindi mi reco spesso a Siena per i più svariati motivi. Mi piace durante la giornata ritrovarmi davanti al Santissimo a pregare e lo faccio dove mi capita di entrare. Sono rimasto sconcertato dal fatto che per entrare nel Duomo di Siena mi si chiedeva di pagare un biglietto. Gli ho fatto notare che non ero un turista ma volevo soltanto pregare. Niente! Mi hanno risposto che soltanto i senesi residenti possono entrare gratuitamente. Gli ho fatto notare che io abita a circa 50 km da Siena. Non c’è stato niente da fare. Io non ho voluto pagare il biglietto e i custodi non mi hanno fatto passare. Le sembra giusto? Vorrei da lei un parere in propositoRobertoMontepulciano (Si)Che per entrare in una chiesa si debba pagare un biglietto non è una bella cosa. Anche perché le grandi basiliche o cattedrali sono state edificate grazie alla generosità del popolo cristiano e sono quindi patrimonio di tutti. Ma oggi come oggi non ci sono molte alternative, se non tener chiusi questi edifici. Almeno per quelle chiese di grande pregio artistico che richiedono un’attenta vigilanza e una continua assistenza ai turisti. Garantire un sistema di custodia comporta un impegno economico non indifferente. In alcuni casi, come avviene per il Duomo di Siena, si cerca di venire incontro agli abitanti del luogo, permettendo l’ingresso gratuito ai residenti. Ovviamente l’accesso rimane invece gratuito e libero ai fedeli durante le funzioni religiose. Il problema si pone per chi voglia entrare in chiesa semplicemente per pregare, al di fuori dei momenti liturgici. In genere lo si consente prevedendo un altro accesso riservato a una cappella, o a una parte della chiesa, adibite a questo scopo. Questo avviene anche nel Duomo di Siena, dove i fedeli (senza distinzione di provenienza) possono sempre raggiungere, per pregare, la Cappella del Voto. Nel suo caso, dunque, ci deve essere stato un equivoco. Forse l’hanno scambiata per un turista che cercava con una scusa di eludere il pagamento del biglietto.Claudio Turrini