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SIENA, PALIO DELL’ASSUNTA: VINCE LA «NONNA» CIVETTA

La Civetta, “nonna” del Palio di Siena, cioè la contrada che da più tempo non si aggiudicava la corsa (non lo faceva dal 1979), ha vinto la carriera dell’Assunta con il fantino Andrea Mari, detto Brio, su Istriceddu. Per lei, quella di oggi è comunque il 33/mo “cencio” (il drappo dipinto che va al vincitore) che si aggiudica. La mossa (l’allineamento dei cavalli tra i canapi per la partenza) è stata particolarmente laboriosa, come già avvenne anche per quello di S. Maria di Provenzano, del 2 luglio scorso, con tre “mosse” annullate e una durata complessiva di un’ora e venti minuti. Il motivo era semplice: tra le sorteggiate c’erano ben quattro coppie di contrade divise da lontane inimicizie: Leocorno e Civetta; Istrice e Lupa; Onda e Torre; Aquila e Pantera. Solo Chiocciola e Giraffa non avevano nemiche in campo- Il pubblico ha più volte criticato il mossiere, Giorgio Guglielmi di Vulci, con lunghi fischi. Lo stesso mossiere ha perso la pazienza con i fantini che non si allineavano ai canapi; in special modo, con quello della Chioccola, Sgaibarre, che, partendo di rincorsa, determinava il via. La “mossa” giusta arriva quando l’oscurità incombe sulla piazza e già si fa strada l’ipotesi del rinvio. Forse anche per questo viene ritenuta valida nonostante non tutti i cavalli fossero perfettamente allineati tra i canapi. La Civetta scatta subito in testa e ci rimane per tutti e tre i giri. Dietro di lei si danno battaglia Lupa e Aquila. Il fantino della Giraffa, Giovanni Atzeni detto Tittia, cade. Alla penultima curva, Aquila e Lupa si scontrano: cade il fantino dell’Aquila, Luca Minisini detto De, che stava insidiando la Civetta. La vittoria va così alla Civetta.  Sei i cavalli esordienti in questo Palio dell’Assunta, e due i fantini che per la prima volta correvano sul tufo: Gianluca Mureddu, per il Leocorno, e Francesco Caria, per la Torre. Esclusi dalla corsa, per manifesta superiorità, due cavalli: Già del Menhir e Fedora Saura.