Cultura & Società

SIENA, PALIO DELL’ASSUNTA: E’ TORRE DOPO 44 ANNI

È stato un Palio dell’Assunta storico. La Torre, la contrada “nonna”, si piglia il suo 44° cencio dopo 44 anni di digiuno, il più lungo fra le contrade senesi dal ‘900. Stravincono Luigi Bruschelli, detto Trecciolino, ormai l’imperatore di piazza del Campo con dieci vittorie con quella di oggi, e sempre primo negli ultimi 4 palii corsi, e Berio, castrone di 8 anni, quattro volte primo al bandierino.

Insieme, “assassino” – come i senesi chiamano i fantini del Palio – e “barbero”, fanno poker e cappotto. In tandem hanno vinto quattro carriere, battendo il mitico Aceto e il suo Panezio, fermi a tre. Quest’anno inoltre erano arrivati primi anche il 2 luglio.

La Torre, chiamata come sesta fra i canapi, è partita terza insieme alla rivale Onda dopo una mossa veloce nonostante qualche disturbo dalla nemica bianco-azzurra, che ha avuto anche un richiamo dal mossiere Daniele Masala. Ma già all’uscita della prima curva di San Martino Trecciolino e Berio erano primi dopo aver sorpassato dall’interno Valdimontone e Selva, mentre la Lupa, in testa a tutti, era andata diritta alla curva col senatore della piazza, Giuseppe Pes detto Il Pesse, su Brento, che pure era a caccia della sua decima vittoria. La sua uscita a San Martino non è stata molto gradita in contrada che l’ha ripagato, sembra, con qualche schiaffo. Trecciolino, bravissimo e ormai dominatore della piazza, non ha invece più mollato la sua posizione. A tallonarlo ci ha provato prima la Selva, poi, dal secondo bandierino e fino alla fine, la Chiocciola, con il cavallo Zilata Usa e il fantino esordiente Virginio Zedde, ribattezzato oggi Lo Zedde, figlio d’arte – suo padre Antonio ha vinto due Palii – e fratello di Giuseppe, detto Gingillo, anche lui fra i dieci assassini in corsa oggi in piazza del Campo, con i colori dell’Istrice. Quest’ultima contrada era rientrata dopo cinque Palii di squalifica: nell’agosto 2002 alcuni suoi contradaioli avevano picchiato il Pesse perché aveva corso per la nemica Lupa.

È stato anche un Palio senza incidenti in campo: nessuna caduta nei tre giri di corsa lungo l’anello di tufo. Si segnala qualche nerbata del fantino dell’Onda alla Torre. Fra gli spettatori in una piazza del Campo blindata per l’allerta terrorismo (metal detector e cani antiesplosivo ai varchi di ingresso e tiratori scelti sui tetti) c’era anche Adriano Sofri, appassionato del Palio e in permesso dal carcere di Pisa. L’ex leader di Lc era ospite, con la moglie Randi, del Comune insieme al sottosegretario Battista Caligiuri e all’ambasciatore italiano a Cuba. Presente in piazza anche il ministro Carlo Giovanardi.

Da questo Palio dedicato alla Madonna dell’Assunta la cuffia della nonna, «titolo» sì ma del disonore, passa alla Civetta (è a digiuno dal ’79), fra le altre contrade in corsa oggi insieme a Giraffa, secondo pronostici dietro alla Torre come favorita per la vittoria, e Leocorno. La Torre passa volentieri il testimone, tornando a vincere dopo essere scaduto anche l’anatema che, narrano le cronache paliesche, nel 1961 lanciò ai torraioli don Duilio Bani, il parroco dell’altra nemica con l’Onda, l’Oca. Rei di aver spennato vive 43 oche per festeggiare la vittoria al Palio di agosto, si tramanda che don Bani augurò alla Torre di non vincere per tanti anni quanti erano stati gli animali uccisi. L’anatema è scaduto nell’agosto 2004 e stasera la Torre, che fra i suoi capitani ha avuto anche Artemio Franchi mentre oggi ha Aurora Chigi Misciatelli, figlia della marchesa Maria Pace, capitana nel 1961, si è riportata in contrada il cencio. E poco importa se il drappellone di questo Palio dell’Assunta, firmato dall’artista spagnolo Manolo Valdes, non abbia entusiasmato Siena per colori e disegno. (Paola Catani – ANSA).