Siena - Colle Valdelsa - Montalcino

Siena, domani presentazione del restauro della statua marmorea di San Francesco d’Assisi

Una scultura ritrovata grazie alla sinergia tra Arcidiocesi, Fondazione Mps e Università

Statua di san Francesco

La statua marmorea di San Francesco d’Assisi, collocata nella basilica di San Francesco a Siena, torna alla luce grazie a un recente restauro, frutto di una sinergica collaborazione tra l’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università degli studi di Siena (Dipartimento d’Eccellenza 2023-2027). Questo intervento di restauro è stato co-finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena nell’ambito del progetto “Let’s Art!”, dalla comunità dei Frati Minori conventuali che custodiscono la basilica e da privati e benefattori che generosamente hanno contribuito, tramite un’operazione di fundraising. L’occasione del restauro è stata data dall’ottocentesimo anniversario del conferimento delle stimmate a San Francesco d’Assisi.

“Le restauratrici, Eva Mentelli e Joyce Terreni, hanno svolto un lavoro fondamentale e meticoloso consentendo di riportare alla luce la bellezza e i dettagli di quest’opera significativa, fondamentale per il patrimonio culturale cittadino”, si legge in una nota dell’arcidiocesi.
La presentazione ufficiale del restauro si tiene domani, mercoledì 4 dicembre, alle ore 16.30, presso la basilica di San Francesco (santuario delle Sacre Particole), in coincidenza con la memoria liturgica del beato Pietro Pettinaio, terziario minorita, a cui è intitolata la fraternità secolare francescana senese.

Interverranno don Enrico Grassini, direttore dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici dell’arcidiocesi, Carlo Rossi, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e Gianluca Amato, storico dell’arte e docente dell’Università di Siena, a cui si debbono le ricerche condotte sulla scultura. “Questo evento rappresenta un’importante occasione per tutta la comunità cittadina, celebrando non solo il recupero dell’opera, ma anche il profondo legame tra Siena e la sua storia religiosa”, conclude la nota.