Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Sicurezza e salario: tra riflessione e preghiera.

In preghiera per il lavoro. Torna il tradizionale momento di confronto sulla “questione occupazione” alla vigilia della festa del primo maggio. Per il 2008 l’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro diretto da padre Antonio Airò ha organizzato un appuntamento in cui la preghiera si alternerà con il dibattito. L’appuntamento che è stato ribattezzato «incontro di riflessione confronto e preghiera» si terrà mercoledì 30 marzo alle 18 nella chiesa di San Michele ad Arezzo e avrà come tema «precarietà – sicurezza – lavoro». Numerosi gli ospiti, come l’assessore alle attività produttive e ambiente della Provincia Andrea Cutini, il sindacalista Luciano Falchi, il presidente nazionale della Confartigianato Giorgio Guerrini, il presidente dell’Associazione industriali di Arezzo Giovanni Inghirami e il professor Paolo Nepi. A fare gli onori di casa ci sarà il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti. Saranno presenti anche le istituzioni cittadine a cominciare dal sindaco Giuseppe Fanfani e dal prefetto Francesca Adelaide Garufi.Nella dottrina sociale della Chiesa la questione del lavoro ricopre un ruolo centrale. Per esempio la Laborem exercens individua nel lavoro «il fondamento su cui si forma la vita familiare», mentre il compendio della dottrina sociale della Chiesa arriva a dire che famiglia e lavoro meritano «un’attenzione che li comprende insieme senza i limiti della concezione privatistica della famiglia ed economicistica del lavoro». Troppo spesso, infatti, i tempi del lavoro e quelli della famiglia non vivono in sintonia a causa di doppi lavori, straordinari, pendolarismo, lavoro nei giorni festivi, precarietà. «A questo riguardo – continua il Compendio della dottrina sociale – è necessario che le imprese, le organizzazioni professionali, i sindacati e lo Stato si rendano promotori di politiche del lavoro che non penalizzino, ma favoriscano il nucleo familiare dal punto di vista occupazionale».Se già questi piccoli accenni dovrebbero essere sufficienti per spingere ogni cristiano ad interrogasi profondamente sulla questione del lavoro e sulle sue conseguenze pratiche, i fatti di cronaca relativi alle morti bianche e i processi storici in atto come la delocalizzazione, la precarizzazione, la sottoccupazione e la disoccupazione rendono la questione di una grande attualità. Forse in pochi sanno che la Laborem exercens afferma anche che «la considerazione delle implicazioni morali che la questione del lavoro comporta nella vita sociale induce la Chiesa ad additare la disoccupazione come una “vera calamità sociale”». Parlare di lavoro tutto sommato è parlare della nostra società, delle difficoltà che vive, delle scommesse a cui deve saper rispondere, del modello di sviluppo a cui tendere: questioni cruciali in epoca di globalizzazione. Parlare della nostra società, poi, è parlare di persone che le danno forma e la animano. Uomini impegnati per la costruzione del bene comune. È in questo alveo che si colloca l’appuntamento di mercoledì 30 aprile nella chiesa di San Michele.Luca Primavera