Toscana
Siccità, agricoltura in crisi
La situazione dell’agricoltura toscana per il momento è grave e preoccupante anche se non drammatica. Certo, il perdurare della siccità potrebbe incidere gravemente sull’andamento produttivo dell’annata in corso, con ricadute importanti anche per quelle successive. Le falde idriche sono in una condizione migliore, un po’ ovunque, rispetto ad un anno fa e questo incide positivamente sulle colture irrigue che possono disporre di acqua a sufficienza, anche se in modo differenziato secondo i territori. Diversa, e in generale peggiore, è la situazione per tutte le altre colture: vite, olivo, foraggi, frumento, soffrono della mancanza prolungata di precipitazioni e si registrano già situazioni gravi».
Questo il commento sullo stato attuale dell’agricoltura toscana da parte dell’assessore regionale all’agricoltura, Tito Barbini, al termine della seduta della Giunta di martedì scorso.
«La nostra organizzazione è in prima linea nel richiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le aree colpite dalla siccità. Resta il fatto dice Alessandra Lucci, presidente di Coldiretti Toscana che intervenire sempre e soltanto sulle emergenze non basta: serve a tamponare il problema, non a risolverlo. Oggi occorre una programmazione seria per gestire la risorsa acqua, bene prezioso, da difendere con interventi organici e politiche di risparmio mirate. Anche con la sistemazione della rete potabile toscana: un autentico colabrodo, dove si sperpera il 40% di acqua, milioni di metricubi ogni anno che vanno completamente perduti».
La Coldiretti fa a questo proposito una serie di proposte: completare e potenziare gli acquedotti; accumulare risorse idriche, attraverso il completamento e il risanamento di invasi, dighe, vasche di accumulo; creare reti di adduzione per le aziende, interconnessione e di collegamento tra i bacini idrici per il trasferimento di risorse anche a livello interregionale; avviare un programma straordinario di manutenzione delle reti potabili, delle opere connesse nei bacini idrici e degli impianti irrigui, per ridurre le perdite, creare un catasto delle opere e delle infrastrutture dei servizi idrici; aazionalizzare le competenze; sostenere la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo come gli impianti a goccia; usare ai fini irrigui le acque reflue, con l’approvazione del decreto atteso da oltre un anno.
Di seguito la mappa dei danni subiti dall’agricoltura in Toscana sempre secondo la Coldiretti.