Vita Chiesa

SIBIU – EEA3, BARTOLOMEO (COSTANTINOPOLI): DALL’UNITÀ DEI CRISTIANI VERRÀ UNA NUOVA EUROPA

Un’accelerazione del movimento ecumenico, verso “la piena comunione ecclesiastica e sacramentale tra le Chiese”, del dialogo tra Chiese e comunità cristiane, nella consapevolezza che “senza dialogo è impossibile raggiungere l’anelato fine conclusivo della riconciliazione, comunione ed unità tra i cristiani”. Così questa mattina Bartolomeo, patriarca Ecumenico di Costantinopoli, alla preghiera di apertura della terza assemblea ecumenica europea, a Sibiu. Il dialogo tra i cristiani, “sincero e obiettivo” è condizione “per contribuire in modo decisivo al consolidamento della riconciliazione e della comunione anche tra i popoli europei, promuovendo la creazione di una Nuova Europa”. Le fondamenta di questa futura realtà, ha aggiunto il patriarca, “non possono essere limitate unicamente a dimensioni economiche e politiche, o culturali e nazionali. Ecco perché – al meglio delle nostre capacità e da cristiani pienamente convinti – noi sosteniamo ed offriamo il nostro contributo per la creazione di un’Europa umana e sociale, illuminata dall’eterna ed inesauribile Luce di Cristo, in cui prevalgano i diritti umani ed i valori fondamentali di pace, giustizia, libertà, tolleranza, partecipazione e sostegno reciproco”.

“L’importanza del rispetto per la vita, il valore supremo del matrimonio e della famiglia, il sostegno e l’assistenza ai poveri, il perdono e la misericordia”. Parte citando la Charta Oecumenica europea firmata dalla Chiese a Strasburgo, nel 2001, il patriarca ecumenico Bartolomeo aprendo questa mattina i lavori della terza assemblea ecumenica europea, a Sibiu. “Noi rimaniamo fermi su questi principi e valori cristiani. Abbiamo infatti davanti ai nostri occhi la realtà molto deludente del mondo contemporaneo, in cui prevale una confusione di valori e in cui continua incessante la lotta tra luce e oscurità”. “Siamo preoccupati – ha detto – per l’essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio, ma nel contempo quotidianamente calpestato ed ignorato. Siamo preoccupati per la famiglia e per il suo ruolo indispensabile. Siamo preoccupati per i lavoratori che vengono usati soltanto come mezzo per il consumo e la produzione. Siamo preoccupati per la creazione di Dio, che è continuamente e senza vergogna oggetto di sfruttamento. Siamo preoccupati per il clima, per l’aria e l’ossigeno che respira l’uomo di oggi e che la futura generazione, temiamo, cercherà invano. Siamo, infine, preoccupati per la semplice sopravvivenza dell’umanità su questo continente e su tutto il pianeta”.

Il Patriarca di Costantinopoli, sempre nell’intervento di questa mattina, invita anzitutto i cristiani a pentirsi e “cambiare il modo di vivere”. L’invito è ad “assumere responsabilità per questi tempi e operare insieme per contribuire a guarire le ferite dell’umanità sofferente. In assenza di dialogo e di una collaborazione stretta e necessaria con tutti gli ortodossi e con tutti i cristiani, ma anche con tutte le persone responsabili, con tutti i centri di potere e con le autorità – religiose, politiche, economiche, culturali e altre – le nostre azioni isolate sono destinate a fallire sin dall’inizio”. Un segno tangibile di preoccupazione e “riparazione” delle Chiese verso la situazione dell’Europa e nei confronti dell’atteggiamento “distruttivo e arrogante verso la natura e l’ambiente” è la proposta di una giornata di digiuno per venerdì 7 settembre. Il Patriarca Bartolomeo guarda anche alla collaborazione tra le diverse religioni monoteiste: “I loro principi e valori fondamentali non soltanto promettono, ma impongono il reciproco rispetto della dignità umana e la convivenza pacifica tra tutti popoli e tutte le fedi”. Nessuna religione può giustificare intolleranza e fanatismo.

Sir