Vita Chiesa

SIBIU – EEA3, MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI: LA PREGHIERA CAMMINO REGALE VERSO L’ECUMENISMO

“L’impegno nella ricerca dell’unità visibile di tutti i cristiani è essenziale, affinché la luce di Cristo possa risplendere su tutti gli uomini”: è quanto afferma Benedetto XVI nel Messaggio inviato oggi al card. Peter Erdö, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), ed al pastore Jean-Arnold de Clermont, presidente della Conferenza delle Chiese d’Europa (Kek), in occasione della Terza assemblea ecumenica che si è aperta ieri sera a Sibiu (Romania) su “La Luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa” (fino al 9 settembre). Esprimendo l’auspicio che “questo importante incontro” faccia progredire “il cammino ecumenico verso la ricomposizione della piena e visibile unità di tutti i cristiani”, il Papa rammenta: “Questa è una priorità pastorale che ho desiderato sottolineare fin dall’inizio del mio Pontificato”. Richiamando l’impegno intrapreso in tale direzione dalla Chiesa cattolica a partire dal Concilio Vaticano II, Benedetto XVI ribadisce, facendo sue le parole di Giovanni Paolo II, che “la Chiesa cattolica proseguirà fiduciosamente sul cammino della comunione e dell’unità dei cristiani, un cammino sicuramente difficile ma foriero di grande gioia”.

Ripercorrendo i passi compiuti e rammentando le Assemblee ecumeniche europee di Basilea (1989) e di Graz (1997), e la firma della Charta Oecumenica (Strasburgo 2001), Benedetto XVI chiarisce che “il vero dialogo s’intesse là dove non c’è solo la parola ma anche l’ascolto, e dove nell’ascolto avviene l’incontro, nell’incontro la relazione e nella relazione la comprensione”. “Il dialogo, dunque, riguarda non solo il campo del sapere e di ciò che siamo capaci di fare”. Esso fa parlare “il Signore stesso in mezzo a noi”. Due, secondo il Papa, gli elementi necessari: “il dialogo della verità e l’incontro nel segno della fratellanza”, che “hanno bisogno dell’ecumenismo spirituale come fondamento”. “La preghiera per l’unità – sottolinea quindi il Pontefice – rappresenta il cammino regale verso l’ecumenismo. Permette ai cristiani d’Europa di guardare con occhi nuovi a Cristo e all’unità della Sua Chiesa” e “rende capaci di affrontare con coraggio sia i ricordi dolorosi di cui non è scevra la storia europea, sia i problemi sociali nell’era del relativismo oggi largamente predominante. In ogni epoca – osserva -, uomini e donne di preghiera” sono stati “i principali costruttori di riconciliazione e di unità”.

“Noi cristiani – esorta il Pontefice – dobbiamo essere consapevoli del compito che ci è stato affidato”, portare “all’Europa e al mondo la voce” di Cristo. “È nostro compito”, allora, “far risplendere la luce di Cristo davanti agli uomini e alle donne di oggi: non la nostra propria luce – precisa -, ma quella di Cristo”. Dal Papa l’invito, inoltre, a “contribuire ad un vero progresso della società in Europa, in oriente e in occidente”, e l’auspicio che l’assemblea di Sibiu offra “spunti preziosi per proseguire ed intensificare la vocazione specifica dell’Europa, spunti che devono poi aiutare a costruire un futuro migliore per la sua popolazione”, e riesca a “creare spazi di incontro per l’unità nella legittima diversità”. In un clima di reciproca fiducia e “nella consapevolezza che le nostre radici comuni sono molto più profonde delle nostre divisioni – conclude Benedetto XVI – sarà possibile infrangere una falsa autosufficienza e superare l’estraneità”, sperimentando “il fondamento comune della nostra fede”.

Sir