Quattro nuovi sacerdoti per la diocesi di Livorno: sicuramente un bel modo di celebrare l’Anno della fede, ma soprattutto per il fatto che è la prima volta che accade di ordinarne quattro insieme dal 1945!Rosario, Luca, Michele e Luigi sono a Livorno da più di tre anni e già hanno svolto servizio di aiuto pastorale in alcune parrocchie della Diocesi, per questo sono conosciuti e per questo in cattedrale sono state moltissime le persone che hanno voluto essere presenti, insieme ai loro parenti arrivati numerosissimi dalle località del sud d’Italia di cui sono originari. E dopo la consacrazione è stato veramente commovente l’abbraccio di questi quattro ragazzoni proprio con i genitori, i parenti e gli amici che li hanno seguiti in questo cammino di consacrazione al Signore.Cammini diversi e allo stesso tempo molto simili, quelli di Rosario, Luigi, Michele e Luca, presentati dal Rettore del seminario monsignor Razzauti, cammini che li hanno visti crescere insieme, nell’amicizia, nella preparazione teologica e nella maturazione spirituale: “Siete ordinate nel giorno in cui si ricordano i due grandi apostoli, Pietro e Paolo – ha sottolineato il vescovo Simone durante l’omelia – uomini che le Scritture ci tramandano in tutta la loro umana povertà, con i loro peccati, le loro debolezze, ma anche la loro grande fede. Hanno creduto in Cristo e per mezzo della loro fede in Gesù hanno vinto le loro debolezze”.“La fede cristiana – ha ricordato ancora monsignor Giusti – non è soltanto un’adesione intellettuale al Vangelo è incontro, evento, esperienza di Cristo Gesù. È folgorazione, è intimità è comunione sino al punto di fare nostro in tutto il cuore i sentimenti di Gesù. Credere in Cristo per un sacerdote come per ogni altro cristiano quindi vorrà dire non soltanto confessarlo, non soltanto ricevere da lui, ma innanzitutto ascendere a lui con tutto se stessi.Questo è il senso del comando della sequela e dell’ascesi soprattutto per un sacerdote. E non c’è altro modo di credere in Cristo se non quello di accettare la sua fede come nostra fede, il suo amore come nostro amore, il suo desiderio come nostro desiderio”. Il Vescovo ha voluto ricordare ai quattro giovani sacerdoti che il loro cammino non sarà sempre facile: dovranno affrontare le difficoltà giorno per giorno, prendere la croce e portarla avanti così come ha fatto Cristo e come hanno fatto tanti martiri dei nostri giorni: “come don Pino Puglisi –ha sottolineato il Vescovo – essi sono stati uccisi non tanto perché hanno creduto, ma perché hanno amato;sia questa la vostra testimonianza: siate martiri per Amore!”“Voi cari Luca, Luigi, Michele e Rosario – ha concluso il Pastore della Chiesa livornese – siete stati scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie! La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.