Opinioni & Commenti
Si sgonfia la Toscana del pallone
di Stefano Prizio
Un tempo c’era la Toscana Felix, il Granducato calcistico che faceva invidia all’Italia per i suoi ubertosi terreni verdi tutti di serie A, c’era la regina Fiorentina, ma anche il Siena, l’Empoli, il Livorno, derby di Toscana moltiplicati e tanto calcio delle serie minori che ritrovava linfa ed entusiasmi. È passato qualche anno e gli equilibri sono cambiati, il pallone regionale, almeno quello dei più pagati professionisti, è in crisi. Regge la squadra del capoluogo, anche se la Fiorentina ha problemi di prospettiva e resta una società con la proprietà dimissionaria e i sogni scudetto rilanciati qualche anno fa adesso sfumati, per non dire censurati, da una realtà a rischio ridimensionamento.
Retrocedono invece il Siena e il Livorno, due società con situazioni diverse, ma entrambe gravi di incognite sul futuro. Quella amaranto è una squadra in vendita, il genovese Spinelli l’ha detto chiaro, c’è voglia di mollare e non sembra sarà agevole trovare un nuovo patron disposto ad assicurare da subito la rincorsa alla massima serie. Nella città del Palio è invece cambiato da poco l’azionista di riferimento, si tratta di Massimo Mezzaroma, figlio d’arte quale proprietario di club di calcio, un giovane imprenditore con idee chiare e il progetto, almeno stando alle dichiarazioni, di rinveridire i fasti senesi già dalla prossima stagione.
Eppure risalire una volta discesi non è facile, domandatelo all’Empoli, storica e ben condotta società che per il secondo anno consecutivo non sembra in grado di tornare in A. Paiono lontanissimi, eppure si tratta di una manciata d’anni fa, i tempi del settimo posto record in campionato con la qualificazione in Uefa per gli azzurri. E se l’accoppiata Corsi-Vitale arranca il sogno del Grosseto di Camilli s’infrange su una classifica a questo punto proibitiva per la storica promozione in A. Il Grosseto ci ha creduto nei mesi scorsi, anche grazie alle reti del bomber Pinilla, ma probabilmente dovrà rimandare la scalata al grande calcio, sempre che la proprietà abbia la voglia e la forza di riproporsi l’anno venturo.