Prato

Si è aperto l’anno della Fede

Dall’11 ottobre, giorno del 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, al 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re, secondo il volere del Papa l’attenzione delle diocesi nel mondo deve essere dedicata alla fede e alla riscoperta dei fondamenti del cristianesimo.Anche a Prato giovedì scorso si è celebrata una messa, che ha visto la presenza di molti sacerdoti diocesani e la partecipazione di tantissime persone. Il duomo era pieno di gente.Il vescovo Gastone Simoni, pronto a consegnare il prossimo 25 novembre il pastorale al successore Franco Agostinelli, ha invitato tutti alla conversione, in particolare nello scorrere dell’ordinario, a trovare nella vita di tutti i giorni un lampo che si accende. «Diventiamo coscientemente e più appassionatamente credenti; – ha detto mons. Simoni – dobbiamo essere fedeli agli appuntamenti della Chiesa che ci istruiscono e ci edificano, ci danno la Parola di Dio e ce la fanno conoscere meglio, in modo che lo Spirito agisca attraverso i suoi doni facendo brillare in noi intuizioni che non avevamo pensato».In attesa delle linee pastorali che spettano a mons. Agostinelli, il vescovo Gastone, «in questo bimestre di attesa», ha dato indicazione a parrocchie, comunità e gruppi di leggere e meditare insieme il documento «Porta Fidei», scritto dal Papa per vivere con intelligenza e generosità l’Anno della Fede.«Ritrovatevi, nelle vostre riunioni prendete la lettera di Benedetto XVI che apre quest’anno particolare, leggetela insieme e commentatela, servendovi anche dei sussidi» ha detto mons. Simoni.Nella sua omelia, e anche nel corso della celebrazione, il Vescovo ha usato spesso il termine «passione» per indicare il modo con cui invita a trasmettere e testimoniare la fede. Conoscere, pregare, meditare e assimilare indicano l’atteggiamento che, secondo mons. Simoni, un cristiano deve avere verso la Rivelazione. «Assimilare perché la fede diventi anche mentalità, – ha concluso il Vescovo – diventi “mens nostra”, abituale sguardo sulla vita e sugli avvenimenti alla luce della Parola di Dio».Poi l’invito, preso a prestito da una massima di San Tommaso: «Tutto vedere e valutare come con l’occhio di Dio». E infine un augurio: «Quest’anno, in diocesi, sia davvero fruttuoso, la via è tracciata, a noi percorrerla con generosità e intelligenza».(dal numero 37 del 21 ottobre 2012)